È stata una vacanza bellissima. Costruita attorno a un biglietto aereo dal prezzo sospetto. Decollo con applausi, lotteria milionaria, cibo e bevande escluse, shopping massiccio, atterraggio con squillo di tromba e applausi di sollievo: viaggiare Ryan Air è come beccarsi una vendita di pentole in un pullman che va al santuario di Padre Pio.
La Sardegna sud è verdissima. Non me l'aspettavo così verde. Mentre si percorre in auto tutto quel verde e quel blu, vedi i mirti e i fichi d'india carichi, invidi le capre che pendono dai dirupi e brucano aromi che finiranno nel pecorino, annusi e immagini un mare carico di pesce felice. Se fossi pesce vorrei boccheggiare solo lì. Percorro la Sardegna del sud e mi viene voglia di mangiarla. Mi è venuta anche voglia di essere ricco. A occhio e croce direi ricco sfondato; quanto basta per una due alberi con vele color vinaccia ed equipaggio ormeggiata a Porto Budello... Essere ricchi in Sardegna del Sud ha più sugo che esserlo a Preganziol di Treviso. Cerco conferme: "Edo, tu vorresti essere ricco?". "No. Si resta soli". La follia di Mimmo mi corre in aiuto: "Papi, ma Ulisse è laureato?". Riprendo a guidare con l'acquolina in bocca.
Le spiagge del sud della Sardegna hanno un verde folto e spettinato. Il mare è multicolor e dentro ha un sacco di pesci. Li abbiamo visti! Con Edo e Mimmo si va a piedi nudi sugli scogli e poi si torna mascherati via mare, chiappe al sole, mani sugli scogli che sembrano cuscini di piume senza federa. Io la chiamavo "l'avventura". Abbiamo bevuto tutti durante ogni avventura. Una bella sorsata di paesaggio Marino ciascuno. In spiaggia seguo lo sguardo di Edo: due stupende bimbe ballano la disco-music a piedi nudi sulla sabbia. Si guardano riflesse sulla vetrata del bar, non sia mai che non vadano in sincrono. Dopo un po' Edo chiude la bocca, la riapre e colpisce duro: "Tanto sono più vecchie. Moriranno prima di me". Sento Villa Certosa vicinissima.
Nella Sardegna del sud tutti leggono "Il Fatto Quotidiano". E tutti lo vendono. I negozi sono pochi ma vendono tutto. Le insegne sono graficamente sobrie. Puntano a colpire col testo: "Scarpe Diem", "Autoscuola Audace", "Ferramenta, Cartoleria, Alimentari, Edicola, Tabacchi. MANCA srl". Mimmo forse è sardo: "Andiamo alla comperativa". I sardi del sud parlano poco, sorridono con tirchieria, sono modesti, sono impacciati, facili all'imbarazzo, non ci sanno fare coi clienti. Insomma mi piacciono un casino.
Si rientra. Ci becchiamo la seconda aero-vendita. A casa due sketch confermano che la vacanza è stata efficace anche per Edo. E se è andata bene a lui...
Sketch 1
"Edo ma tu ce l'hai la morosa?".
"Uh... non mi ricordo più".
Sketch 2
Oggi è il primo giorno di scuola. Sono ancora a letto. Sento Edo, dall'altra parte della stanza, che cerca di fare mente locale sulla giornata che lo aspetta:
"Mammaaaa...."
"Dimmiiii"
"Ma io sono stato promosso o bocciatooo?"
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lunedì 12 settembre 2011
venerdì 29 aprile 2011
L'unico modo per raggiungere il quorum
Dopo avere svolto un'approfondita analisi sociologica e di marketing, ecco la mia proposta per la campagna pubblicitaria pro referendum di giugno. Ritengo che questa soluzione sia l'unica in grado di veicolare con forza il messaggio e renderlo comprensibile all'italiano medio. Raggiungere il quorum è ancora possibile!
1. "Social 2.0"

2. "Corona il tuo sogno"

3. "Tre o quattro infilate" (buono in ogni caso)

4. "Bionda naturale?" o anche "Tranquilli, basta una croce"

5. Manifesto: "Segui lo spoglio"

6. "Va dove ti porta il quorum"
1. "Social 2.0"

2. "Corona il tuo sogno"

3. "Tre o quattro infilate" (buono in ogni caso)

4. "Bionda naturale?" o anche "Tranquilli, basta una croce"

5. Manifesto: "Segui lo spoglio"

6. "Va dove ti porta il quorum"

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domenica 27 marzo 2011
I crociati
"Non credo che riusciremo adabbattere* papà, perchè adesso ha le stampelle rosse di ferro" (Mimmo rivolto a Edo)
Terremoti, esplosioni nucleari, guerre, rivoluzioni... in pochi giorni è successo di tutto. Anche che un pezzo del tendine del mio ginocchio andasse a fare il mestiere dei legamenti crociati. Risultato? Televisione 24 ore su 24.
Le avventure del colonnello
Mimmo: "Daffy Duck è buono ma c'è un Gheddaffy Duck che è cattivo"
Catena di comando
Io: "Chi è il capo dell'Italia?"
Edo: "Berlusconi"
Io: "No, più in alto"
Edo: "Dio?"
Io: "No, chi c'è sotto la bandiera?"
Mimmo: "Il palo"
Patriottismo
Mimmo solleva una pizza e urla: "Ecco le bontà dell'Italia!"
Facebook
Edo: "Garibaldi ha chiamato 1000 amici per combattere"
-------------------------------------------------------------------------------
* "adabbattere", "adattappare", "adaparlare" sono tutti verbi con il prefisso mimmiano "ada". Qui sta per "battere nella lotta".
Terremoti, esplosioni nucleari, guerre, rivoluzioni... in pochi giorni è successo di tutto. Anche che un pezzo del tendine del mio ginocchio andasse a fare il mestiere dei legamenti crociati. Risultato? Televisione 24 ore su 24.
Le avventure del colonnello
Mimmo: "Daffy Duck è buono ma c'è un Gheddaffy Duck che è cattivo"
Catena di comando
Io: "Chi è il capo dell'Italia?"
Edo: "Berlusconi"
Io: "No, più in alto"
Edo: "Dio?"
Io: "No, chi c'è sotto la bandiera?"
Mimmo: "Il palo"
Patriottismo
Mimmo solleva una pizza e urla: "Ecco le bontà dell'Italia!"
Edo: "Garibaldi ha chiamato 1000 amici per combattere"
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* "adabbattere", "adattappare", "adaparlare" sono tutti verbi con il prefisso mimmiano "ada". Qui sta per "battere nella lotta".
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martedì 8 febbraio 2011
Televisione
"Io sono adulto di Ale e Edo è adulto di me" (Mimmo)
Non è che i miei figli guardano troppa tv, è che la tv è troppo... tv. La accendi e il sol delle cagate matura di botto quei cervelli puri. E così diventano adulti, coscienti, intelligenti... marci.
Antenna3 Nordest
"Mamma, chi è Marchionne? Non importa, lo chiedo a papi che oggi è dentro la tv" (Mimmo)
TG1
"Ma Berlusconi è il capo dei magistrati?" (Edo)
TG3
"Ma la nonna Marina è in galera?" (Mimmo)
Sky
Mimmo: "Papà, è possibile costruire un astronauta con le attrici?"*
Edo: "Tu guardi troppa tv, Mimmo"
Mimmo: "Non è la tv, è SKY Cinema!"
* traduzione: "è possibile costruire un'astronave con i (nostri) attrezzi?"
Non è che i miei figli guardano troppa tv, è che la tv è troppo... tv. La accendi e il sol delle cagate matura di botto quei cervelli puri. E così diventano adulti, coscienti, intelligenti... marci.
Antenna3 Nordest
"Mamma, chi è Marchionne? Non importa, lo chiedo a papi che oggi è dentro la tv" (Mimmo)
TG1
"Ma Berlusconi è il capo dei magistrati?" (Edo)
TG3
"Ma la nonna Marina è in galera?" (Mimmo)
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Mimmo: "Papà, è possibile costruire un astronauta con le attrici?"*
Edo: "Tu guardi troppa tv, Mimmo"
Mimmo: "Non è la tv, è SKY Cinema!"
* traduzione: "è possibile costruire un'astronave con i (nostri) attrezzi?"
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martedì 23 novembre 2010
18. MIMMO CORNER < virus >

Mimmo è malato. Febbre intestinale. Molta tv e chiacchiere a ruota libera. Tra un urlo e una risata, lui parla anche quando dorme. E' logorroico. L'unico momento in cui tace (o comunque non si sente) è in piscina. Sott'acqua. Pochissimi secondi di pace a beneficio del suo istrutture.
La vita in diretta
Di Pietro si lamenta di Silvio. Mimmo interviene: "poveri cittadini!"
Avetrana
"In Puglia c'è la tv?"
Pubblicità
Alla fine si cena. Diamo le istruzioni: "Adesso mangi qualcosa, poi aspetti 5 minuti e alla fine prendi i fermenti, ok?"
Mimmo: "Devo anche sorridere?"
Tranquillo Mimmo, faccio io.
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venerdì 29 ottobre 2010
Il re di Bunga Bunga
"Son d'Arcore e hardcore" fa sapere
il vecchio re d'Italia, ormai nudo.
Scoppiano l'aule, scoppian le galere,
di gioia scoppia sol chi va di scudo (fiscale).
Si vanta col suo socio in dromedario,
e col suo amico russo sanguinario.
E intanto toglie l'ICI al miliardario
e punta al nucleare, in barba a Mario (Segni)
E' unto del Signor - lui - è operaio.
E come l'operai non ha lavoro.
Si fa l'affari suoi e nel pollaio
fa "bunga bunga" e tutte copre d'oro.
Intanto la munnezza ha fatto i vermi
la mafia, in gran salute, va di ratto
i tribunali sono sempre fermi
e di stabilità c'è solo il patto.
Io guardo la tv attraverso il vetro
lui fa, lui sa, lui dice, io lascio dire.
Io schiaccio schiaccio... ma c'è sempre il Sire
e più del dito mi fa male dietro.
il vecchio re d'Italia, ormai nudo.
Scoppiano l'aule, scoppian le galere,
di gioia scoppia sol chi va di scudo (fiscale).
Si vanta col suo socio in dromedario,
e col suo amico russo sanguinario.
E intanto toglie l'ICI al miliardario
e punta al nucleare, in barba a Mario (Segni)
E' unto del Signor - lui - è operaio.
E come l'operai non ha lavoro.
Si fa l'affari suoi e nel pollaio
fa "bunga bunga" e tutte copre d'oro.
Intanto la munnezza ha fatto i vermi
la mafia, in gran salute, va di ratto
i tribunali sono sempre fermi
e di stabilità c'è solo il patto.
Io guardo la tv attraverso il vetro
lui fa, lui sa, lui dice, io lascio dire.
Io schiaccio schiaccio... ma c'è sempre il Sire
e più del dito mi fa male dietro.
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martedì 14 settembre 2010
Primo giorno di scuola
Abbottono la sua camicia: "Va a vederti allo specchio"
Edo allo specchio: "Wow! Sembro Berlusconi"

Arrivo sul piazzale della scuola. La quantità industriale di merda fresca dell'ultimo genito che ho in braccio mi tiene a debita distanza dai crocchi di genitori e bimbi. Sul muro un cartellone:
"Benvenuti bambini. Qui vi insegneremo a costruire il vostro aquilone. Sarà bello, colorato e vi insegnerà a volare in alto".
Non è una metafora. Armati di forbici, pennarelli e colori aiutiamo il figlio a disegnare un cartoncino romboidale. Tafferugli tra i matusa: causa Gelmini, in 50 ci contendiamo 3 cucitrici, 2 colle stick e 21 pennarelli secchi. Parla la maestra. Giura che insegnerà a tutti a leggere e scrivere. Un bimbo fa un'uscita odiosa: "Io so già leggere". E' Edo. Il chiasso limita i danni della sua prima figura di merda istituzionale.
Si passa alle aule. Edo - che aveva visitato la scuola quando ancora era all’asilo - favoleggiava che c'erano pavimenti lastricati di caccole e una stanza dedicata al gioco d'azzardo. Invece tutto è pulito e in regola. Si va in classe. I bambini si siedono ai loro posti. Solo allora realizzo che ognuno di loro vanta almeno 4 genitori. L’aula è divisa in due: da una parte le microstar sorridenti, piangenti o sconvolte dal casino che fanno i loro 4 genitori in dotazione. Dall'altra i casinari. Spintoni, insulti, flash fotografici… Edo fa parte del gruppo dei sorridenti. Posso andare. Salgo in macchina e penso: ci siamo. Mentre tuo fratello continua a cagare, i tuoi 4 denti iniziano a girare nell'ingranaggio del sistema. E' la vita e non c’è più nulla da fare. Benvenuto nel club piccolo.
Metto in moto. Lo specchietto dell'auto riflette occhi carichi di sensi di colpa. Alla radio, De Gregori mi corre in aiuto:
Il terzo è una cagna,
quasi sempre si nega, qualche volta si dà
e semina figli nel mondo
perché è del mondo che sono figli
i figli…
("Quattro cani per strada, Francesco De Gregori 1975")
Edo allo specchio: "Wow! Sembro Berlusconi"

Arrivo sul piazzale della scuola. La quantità industriale di merda fresca dell'ultimo genito che ho in braccio mi tiene a debita distanza dai crocchi di genitori e bimbi. Sul muro un cartellone:
"Benvenuti bambini. Qui vi insegneremo a costruire il vostro aquilone. Sarà bello, colorato e vi insegnerà a volare in alto".
Non è una metafora. Armati di forbici, pennarelli e colori aiutiamo il figlio a disegnare un cartoncino romboidale. Tafferugli tra i matusa: causa Gelmini, in 50 ci contendiamo 3 cucitrici, 2 colle stick e 21 pennarelli secchi. Parla la maestra. Giura che insegnerà a tutti a leggere e scrivere. Un bimbo fa un'uscita odiosa: "Io so già leggere". E' Edo. Il chiasso limita i danni della sua prima figura di merda istituzionale.
Si passa alle aule. Edo - che aveva visitato la scuola quando ancora era all’asilo - favoleggiava che c'erano pavimenti lastricati di caccole e una stanza dedicata al gioco d'azzardo. Invece tutto è pulito e in regola. Si va in classe. I bambini si siedono ai loro posti. Solo allora realizzo che ognuno di loro vanta almeno 4 genitori. L’aula è divisa in due: da una parte le microstar sorridenti, piangenti o sconvolte dal casino che fanno i loro 4 genitori in dotazione. Dall'altra i casinari. Spintoni, insulti, flash fotografici… Edo fa parte del gruppo dei sorridenti. Posso andare. Salgo in macchina e penso: ci siamo. Mentre tuo fratello continua a cagare, i tuoi 4 denti iniziano a girare nell'ingranaggio del sistema. E' la vita e non c’è più nulla da fare. Benvenuto nel club piccolo.
Metto in moto. Lo specchietto dell'auto riflette occhi carichi di sensi di colpa. Alla radio, De Gregori mi corre in aiuto:
Il terzo è una cagna,
quasi sempre si nega, qualche volta si dà
e semina figli nel mondo
perché è del mondo che sono figli
i figli…
("Quattro cani per strada, Francesco De Gregori 1975")
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