giovedì 19 novembre 2015

Post post stragem

In questi giorni in cui anche la più vuota delle noci vuole essere schiacciata, risulterà certamente gradito al mio colto e vastissimo pubblico l'ideazione di un agile decalogo grazie al quale valutare se un post su Facebook o Twitter vale la pena leggerlo prima ancora di leggerlo. Poche, semplici regole per chi vuole perdere tempo sui social ma non ha tempo da perdere. 

Decalogo per post post stragem
Puoi evitare di leggere tutti i post che hanno:

1. Font colorati
Più chiare sono le idee e meno colori si usano per esprimerle. Questo non fa di tutti i testi in bianco e nero dei capolavori ma fa di tutti i testi con più di due colori un contenuto di merda.

2. Ombre sui testi
Chi pensa che sia bello scrivere con i testi con l'effetto ombreggiatura o luccichìo o sfocatura ha la sensibilità estetica di Al Bano. Se non riconosce il bello come può ragionare sull'orribile?

3. Tutto maiuscolo
Chi ragiona non urla. Se mi suonano alla porta, apro e il tipo che ho davanti mi urla "CIAO, COME STAI, POSSO ENTRARE?" chiamo i carabinieri. Non capisco perché su Facebook dobbiamo farci berciare in faccia da chiunque. Chi usa le maiuscole sta urlando e PUO' ANDARE AFFANCULO.

4. Poco spazio
Al cervello serve ossigeno. Quando vedi che le parole scritte rasentano i bordi significa che quel post strabocca di minchiate. Chi mette una parola al limite dell'immagine è come chi mette il proprio figlio sul ciglio di un burrone per scattare un selfie. O è un coglione o ti propone cose perdibilissime.

5. Punteggiatura ad minchiam
La punteggiatura è elemento chiave per capire se sei davanti a un prodotto della testa o a un prodotto del culo. Sei certamente davanti a un culo fumante quando vedi:
- un parola dopo la quale ci sono più di 3 punti di sospensione
- una frase con più di 3 punti esclamativi (massimo sarebbero 3, ma 1 è già troppo)
- uno spazio prima di qualsiasi tipo di punto.

6. Immagini splatter
Non si deve fare. Mai. Ma se sei così coglione da pubblicare l'immagine di un bimbo maciullato da una bomba perlomeno evita commenti. Neppure "no comment". Dopo quell'immagine, nemmeno Leopardi riuscirebbe a scrivere qualcosa di intelligente figuriamoci tu.

7. Renzi o Salvini

8. Soluzioni
Inviti, call to action, slogan, insomma tutte quelle formule semplici e serie che ti invitano a fare qualcosa subito. A parte quella indimenticabile serata del 1923 alla birreria di Monaco con Hitler, di solito nei bar non si prendono decisioni. Si chiacchiera. Quindi per chi propone soluzioni su Facebook - il nuovo bar senza porte del terzo millennio - vale l'adagio: "l'intelligente sa poco, l'ignorante sa molto, il mona sa tutto"

Volevo fare un decalogo ma ho deciso che infrangere gli accordi fa molto "cultura Occidentale", anzi è cosa italianissima. Quindi, per amore della mia identità e patriottismo, il mio decalogo si ferma a otto.



(invito chi si chiede perché ho messo questo video ad andare a 5:20 dove si spiega perché se devi dare un decalogo ma ti vengono in mente meno di 10 cose, fregatene e chiudila lì)