tag:blogger.com,1999:blog-31987452950618871382024-02-06T20:35:34.974-08:00Saperla lungaultimissime da un padre acutoUnknownnoreply@blogger.comBlogger218125tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-54241833525289982762020-10-13T11:06:00.011-07:002020-10-14T08:35:24.651-07:00Decrepito legge<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkUetC_XZh5oAp047E0sBY9Kj6HnNtHFw6EKGBhgGTMGGllHw-Toyo1NLeF6us2XNa2nupjEXpUqZZfuy1daAXPtWU8wpO9AhFd1sAG9EDy71eM-nKhITQboykKpwE7vwjgamdkV6HyVc/s392/Screenshot+2020-10-13+at+20.05.21.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="392" data-original-width="384" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkUetC_XZh5oAp047E0sBY9Kj6HnNtHFw6EKGBhgGTMGGllHw-Toyo1NLeF6us2XNa2nupjEXpUqZZfuy1daAXPtWU8wpO9AhFd1sAG9EDy71eM-nKhITQboykKpwE7vwjgamdkV6HyVc/s320/Screenshot+2020-10-13+at+20.05.21.png" /></a></div><br /><p>Sarà il virus e la voglia di libertà che ispira. Sarà il virus e la nostra voglia di vendetta per essere stato così stronzo coi nostri nonni. Tant'è che m’è venuta un’idea di disegno di legge che è una bomba. Il primo articolo è semplice, sentite qui: </p><p><i>Chi compie 85 fa un po’ la minchia che gli pare.</i></p><p>Seguono articolazioni, commi e decreti attuativi che garantiscono agli ultras della ruga nuovi scintillanti diritti. Eccone alcuni di esempio: <br />- scegliere se ritirare la pensione alle Poste in modalità classica o tramite rapina con complici selezionati dalla Rai previo breve casting. <br />- essere liberi di drogarsi con ogni tipo di sostanza e di coltivare/allevare qualsiasi stupefacente naturale (dalla mariuhana al rospo psichedelico dell'Amazzonia) <br />- diritto al suicidio in modalità assistita, solitaria o talent show <br />- non pagare più alcun tipo di multa e libertà di falò su qualsiasi avviso, lettera o carta di sorta<br />- possibilità, previo piccolo pagamento di una tassa, di insultare impunemente ogni settimana un rappresentante della pubblica amministrazione, dal generale di corpo d’armata al bidello. <br />- diritto, limitato all’estate, di girare completamente nudo <br />- accesso una volta l’anno agli scranni del Parlamento per un intervento ad minchiam. E, per coerenza, accesso libero a tutti i luoghi in cui si ride e si fa cagnara. <br />- pernacchio libero<br />- laurea ad honorem in ingegneria o architettura da conferire con bacio accademico davanti ad un cantiere a scelta</p><p>...</p><p>Ora molti di voi diranno che no, non è giusto, la legge è uguale per tutti, già l’Italia è un casino… Ferrrmi lì! Pensateci un attimo. Con una legge così, all’improvviso la vecchiaia, da triste limite, diventerebbe traguardo sexy. La pensione (dopo vi spiego cos'è), da tappa prima della morte, si trasformerebbe in emozionante attesa della Figata-Assoluta-Della-Decrepitezza. Per non parlare dell’esercizio alla pazienza che questa legge ci obbligherebbe a svolgere. Essere tolleranti verso le pazze gioie dei vegliardi diventerebbe un obbligo di legge benvoluto da tutti: “sì, un giorno sarò vecchio anch'io!!!". </p><p>Insomma, davvero ragazzi: VOTATEMI.</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-71426582329000226932019-08-29T07:10:00.001-07:002019-08-29T09:30:40.394-07:00La sparizione di Salvini<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTGCy8hn0px7GPNCa0Itnov6aDr5-hIleTY17U4IoEcDnKdDuLhOBtdKHmf234_QrzNrkeAmZCs8pN_pTMYJ88wagn-ngZBaZyKGSnLgVGW4DDdKTkQQDw5uQFjo8ardrbKreUynt22mM/s1600/Screen+Shot+2019-08-29+at+17.02.25.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="427" data-original-width="961" height="176" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTGCy8hn0px7GPNCa0Itnov6aDr5-hIleTY17U4IoEcDnKdDuLhOBtdKHmf234_QrzNrkeAmZCs8pN_pTMYJ88wagn-ngZBaZyKGSnLgVGW4DDdKTkQQDw5uQFjo8ardrbKreUynt22mM/s400/Screen+Shot+2019-08-29+at+17.02.25.png" width="400" /></a></div>
<br />
Soltanto ieri mi selfavo in faccia,<br />
selfavo l’Heineken e gli spaghetti; <br />
soltanto ieri urlavo “zingaraccia!”<br />
e oggi mi urla in faccia... Zingaretti???<br />
<br />
Non so cos'ho sbagliato, io son statista!<br />
Miei Friuli, la Sardegna, Trento e Bolzano<br />
Piemonte, Molise (che pare esista),<br />
Basilicata e scorta di Saviano,<br />
<br />
mio il Papeete e i ministeri altrui,<br />
mio il gusto di dir tutto ciò che voglio:<br />
Sì al Qatar (in barba a ciò che fui)!<br />
Baci a Maria! Cacca a Bergoglio!<br />
Ultimi i negri! #primagliitaliani!<br />
No fumo! No kebab! Viva la pizza!<br />
Al ladro in casa spara e molla i cani!<br />
Ops… ho rubato io: si rateizza?<br />
<br />
Cos'ho sbagliato? Io tenevo testa<br />
a Soros e all’Europa della banca.<br />
Bastava far comizi, un po’ di siesta<br />
e al Viminale fare sempre manca.<br />
<br />
Nel trucco di sparir ero campione, <br />
ma va a saper che Renzi è così stronzo,<br />
e che qui vige la Costituzione.<br />
Io son Salvini, mica il mago Oronzo!Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-87947270142133316982019-08-23T07:03:00.000-07:002019-08-29T07:04:59.452-07:0011. ALE CORNER < ottimismo >Le due nuove perle di Ale di questi giorni, mi consolano come una coccola. Alla veneranda età di 10 anni, mio figlio minore appare ottimista (1) e pieno di fantasia (2). Speriamo continui così.<br />
<br />
1.<br />
"Io non credo nell'inferno, solo nel paradiso"<br />
2.<br />
Siamo nelle Gallerie delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani. Ale si mette a correre. <br />
<br />
Io: <i>"Ale, non puoi correre qui!"</i><br />
Ale (borbottando a se stesso): <i>"Divieto di volare"</i> Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-36413077982739401622019-07-02T09:42:00.004-07:002020-10-14T08:26:57.338-07:00Grazie al caos. Omaggio a Fabio Celenza<i>"È così triste essere bravi, si rischia sempre di diventare abili" </i><br />
Jep Gambardella, La grande bellezza<br />
<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/NXDRgAfVgAo" width="480"></iframe>
<br />
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;">C’è un
frammento del film “La grande bellezza” che mi era sfuggito. È subito prima che Jep e Ramona scoprano le chiavi di Roma e vengano digeriti
dalle sue bellezze.</span> L<span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;">a scena di pochi secondi, mostra la bambina-artista in piedi su una
sedia che compie in silenzio gesti piccoli e controllati davanti a una enorme tela dipinta. Il disagio
che ci suscitavano le sua urla disperate e i violenti lanci di colore sembra un lontano ricordo. Le sue manine ora compongono con calma qualcosa
che mi piace: un cielo, un cosmo o un paesaggio che parla di serenità e che sento vicino. Forse è perché poco prima ho assistito a quella tempesta di caos
che ora questa quiete mi appartiene come un bisogno. Ora forse la tela è diventata un quadro che capisco perché contiene una storia accaduta di cui sono stato testimone emotivo. Ma mi chiedo: quella stessa tela potrebbe emozionarmi anche senza conoscere la sua genesi? Potrebbe, certo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;">E se alla fine all'arte non chiedessi che questo? Cioè di inglobare il caos e di non "pensarmi" tutto. Assuefatto da messaggi edificanti, bombardato
da idee geniali, tiranneggiato dall'obbligo di dire sempre "ho capito", molestato da emozioni suscitate <i>ad arte</i>, io oggi </span><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;">voglio tregua. C</span><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;">ome un cane a capodanno, voglio la mia cuccia di</span></span></span><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;"> silenzio, voglio deragliare dal pensiero per muovermi in uno spazio inspiegabile e finalmente tutto mio. Cerco l'autenticità del caos. </span><br />
<br />
<span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;">Mi ricordo la prima volta che a Venezia ho visto il quadro <i>Empire of Lights</i>. Dopo 10 minuti che lo osservavo, potente come una scossa, all'improvviso mi scese un brivido lungo la schiena: avevo capito l'idea di Magritte, avevo visto la notte e il giorno assieme! Eppure... eppure il fascino del dipinto l'avevo subìto prima di vedere tutto. Il quadro mi aveva già catturato con il suo mistero e anche dopo avere capito, il mistero è rimasto. In quel quadro c'è qualcosa di magico che trasforma l'idea, per quanto potente e spettacolare, in un pretesto. Sì alla fine chiedo all'artista proprio questo: fai un passo indietro, non progettare e
pianificare le emozioni, arrenditi al sorprendente
e fecondo caos, abbandonati al non sento, non penso, non so. Compi un atto di fede e di coraggio: sparisci e confida, come un pazzo o un incosciente, di ritrovarti - forse -
dopo. Se sarai fortunato, potresti avere catturato nella tua opera tutta la preziosità del caos. E ne sarà valsa la pena.<i><br /></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;">Lo so, ora sembra che svacco, eppure a me sembra che i meravigliosi
video di Fabio Celenza facciano esattamente questo: dare voce al caos. Nati come gioco sonoro di un abile doppiatore-musicista, oggi in realtà possono esser visti anche come la più brutale critica che l'arte possa muovere al vuoto della politica; la più clamorosa
dimostrazione dell’inganno della parola e del mito. E così, da caotici movimenti delle più potenti labbra del mondo, escono personaggi come "Luigi coi blu jeans", mogli che "puzzano di baronessa", mestieri tipo il “fisiopata”</span><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;"> e mille altre cose che lasciano tutti noi</span></span><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;">... </span><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;"><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;">“un po' di salsiccia”</span></span>. Questo per spiegarli. Ma se non si vogliono spiegare vome una storia ma si vogliono sentire come un'opera d'arte, i suoi video sono semplicemente stupendi. Ipnotici. Magici.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT;">Tutto
questo, per dire che Fabio Celenza è partito come videomaker ma è diventato
un grande artista contemporaneo. Grazie al caos.</span><br />
<br />
<br /></div>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/CMKHQxvV7r8" width="480"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-56561654502602253122019-05-20T07:18:00.001-07:002019-08-29T09:27:24.915-07:00I misteri della fede (leghista)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/9L4NLDu-EpU/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/9L4NLDu-EpU?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<i>Matteo Salvini candida il Cuore Immacolato di Maria alle Elezioni Europee del 26 maggio</i></div>
<br />
Oh amante dei ministerial bacioni,<br />
seguace del Salvini della Lega,<br />
perché vuoi le divise sui balconi<br />
ma dei 49, “importasega”?<br />
<br />
Perché fai like a tweet su cibo e vini,<br />
ti ecciti con post su armi e Zorro,<br />
partecipi con “wow” al VinciSalvini,<br />
ma l’IVA al 26 manco un “ghe sborro!”?<br />
<br />
Perché tu dici “no ai musulmani”<br />
ma canti, sempre tu, “faccetta nera”?<br />
Perché ti piace “prima gli italiani”<br />
ma l’italiano resta una chimera?<br />
<br />
Beato markettaro della strizza<br />
tu vuoi la legge, tu non sei razzista<br />
ma quando per la casa un nero è in lizza<br />
allora sono io che son buonista.<br />
<br />
Oh verde elettore che si lagna<br />
di tasse, sprechi, sindaco indagato...<br />
perché poi voti chi fa la campagna <br />
volando con i soldi dello Stato?<br />
<br />
Tu che non vuoi ONG sul molo,<br />
e vuoi difenderti tutto da solo,<br />
che vuoi la patria dura, pura e forte,<br />
"Legalità! Tagliòn! Pena di morte!"...<br />
Ti chiedi mai perché legge non sale<br />
lì dove il ministero fa collina?<br />
Perché Matteo Salvini, al Viminale,<br />
non ci va manco a far 'na capatina?<br />
<br />
Insomma, fa santini e prendi voti,<br />
ma non confonderti: Dio non è Stato.<br />
Non fare come fanno gl'italioti!<br />
Il cuore è tuo! Che resti immacolato!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-58314362499852248002019-05-02T06:43:00.002-07:002019-05-03T04:49:24.096-07:00Tutti concordi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRVH0VEPXU43Mrn5q7PUo7wwGVoEOuNzumGlGxoMyx8UZq1CoZwwgPitgBnVK8JJksmB1s75QEESOXXA_jmFWf8ONZPScIxAtQ0UipmA42UjByq9j_QkVW14MXhFpCPf2KINJMQwmKuO8/s1600/Screen+Shot+2019-05-02+at+15.32.28.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="291" data-original-width="593" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRVH0VEPXU43Mrn5q7PUo7wwGVoEOuNzumGlGxoMyx8UZq1CoZwwgPitgBnVK8JJksmB1s75QEESOXXA_jmFWf8ONZPScIxAtQ0UipmA42UjByq9j_QkVW14MXhFpCPf2KINJMQwmKuO8/s320/Screen+Shot+2019-05-02+at+15.32.28.png" width="320" /></a></div>
A chi si massacra di selfi e gattini per nascondere la parte più interessante di sé: le macerie, ai politici che postano tanto e lavorano zero, ai geni del marketing e sopratutto dell'economia che offrono soluzioni infallibili che falliscono se toccano terra, agli amanti delle teorie, delle ideologie, delle genìe, del "mi piace" senza sensibilità, del "mi piace" senza essere, del "mi piace" senza amore, a chi crede nella moda e non in Dio, nella figa e non in Dio, nelle auto e non in Dio, a chi crede troppo in Dio, a chi indossa pantaloni con tasche zeppe di verità, a chi non esce dal "tunnel del divertimento", a chi si sente speciale, a chi ha amici gay e sa, a chi è vissuto per anni lì e sa, a chi ha fatto per anni così e sa, ai razzisti con pochi coglioni, ai coglioni con poco italiano, a chi non sbaglia mai e quando sbaglia non se ne accorge e quando se ne accorge non chiede scusa, a chi è cattivo (e sai benissimo che sto parlando di te, non fare il furbo), a chi è tirchio, a chi è antipatico, a chi si lamenta, a tutti quelli che puntano il dito e quindi anche a me stesso, dedico una massima illuminante. <br />
<br />
La massima viene (credo) dalla biologia - scienza del buon senso - e ci parla di una sola grande vita che avvolge in un unico grumo tutte le altre, dal lombrico a Salvini (per avere l'unità di misura). È un gomitolo di vite a cui tutti noi diamo un insignificante contributo con la nostra. Un gomitolo per un gatto che forse nemmeno esiste e di certo non incontreremo mai*.<br />
<br />
<b>Lo scopo della vita? <br />VIVERE IN FRETTA, MORIRE SPESSO.</b><br />
<br />
<br />
<i>* NOTA PER I LEGHISTI MODERNI: la frase è una metafora. Il gatto in questo senso è Dio che gioca con le nostre vite e che però l'autore considera indifferente alle stesse. L'unica libertà e l'unico lusso concessoci sono di provare per Lui un gratuito amore. Se hai domande (ma non ne avrai) puoi scrivermi (ma non mi scriverai) e, sì... questa nota è volutamente lunga così non arrivi a leggere la parte più divertente: tu mi stai sul cazzo.</i>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-46120385679578685202019-01-28T03:20:00.002-08:002019-01-28T03:20:33.160-08:00Nel futuro<br />
<div class="MsoNormal">
<i><span style="color: black; font-size: 11.0pt;">“V</span><span style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-hansi-font-family: Calibri;">olevo</span><span style="color: black; font-size: 11.0pt;"> darti un
follow-up sul semi-open brief delle shop guidelines …”</span></i><span style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-hansi-font-family: Calibri;"></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Smetto
di leggere il testo dell’email del mio collega. Tolgo gli occhiali chè, non si
sa perché, per immaginare il futuro gli occhiali si tolgono sempre. A naso
leggero, mi immagino tra 20 anni, sul divano del soggiorno, con un
abbigliamento che esporta pallini di lana in tutte le stanze e il gatto più
stronzo d’Europa sulle ginocchia. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Immagino
mio nipote che mi parla. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Non lo
sento. Apro la bocca, incartapecoro la fronte, cedo di lato col corpo e metto la
mano a conchetta nell’orecchio. Mi ripete. Niente. Non lo sento.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Mi
immagino di ruotare il tronco come un monoblocco di ghisa emettendo lamenti. Prendere
dal tavolinetto l’imbuto di corno di cervo, quello vicino alla scacchiera di
mogano, quello che uso per amplificare i suoni (no, mai amato la tecnologia io).
E mi immagino di infilarlo tremante nel padiglione del mio smisurato orecchio
floscio. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Ecco,
ora sento:</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="color: black; font-size: 11.0pt;">“V</span><span style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-hansi-font-family: Calibri;">olevo</span><span style="color: black; font-size: 11.0pt;"> darti un
follow-up sul semi-open brief delle shop guidelines…”</span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<br />
<span style="color: black; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-hansi-font-family: Calibri;">Lo sento ma non lo capisco. E così scopro che oggi, io vivo nel futuro.</span></div>
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-->Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-62778369404272293222018-10-03T05:24:00.003-07:002018-10-03T08:49:00.705-07:00Prime donne<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVSx4y26nI5zKJB5VdlIeY57SNTBF3XzfD0zGjOAiha2jM7RJyzPuvSbo04T2HNIe0CHTbKOvOtMpEgGEhHsfiMg2Toq8ThaAlxJD3MaxSs9eTtqxy1o-OAno_z8n7YLAruUP9r6QV-tw/s1600/Screen+Shot+2018-10-03+at+14.26.17.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="502" data-original-width="856" height="375" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVSx4y26nI5zKJB5VdlIeY57SNTBF3XzfD0zGjOAiha2jM7RJyzPuvSbo04T2HNIe0CHTbKOvOtMpEgGEhHsfiMg2Toq8ThaAlxJD3MaxSs9eTtqxy1o-OAno_z8n7YLAruUP9r6QV-tw/s640/Screen+Shot+2018-10-03+at+14.26.17.png" width="640" /></a></div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-57182631329681394072018-06-04T03:09:00.001-07:002018-06-04T03:28:14.510-07:0036. EDO CORNER < palcosceno ><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/K9bf4PT-aEk/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/K9bf4PT-aEk?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
Siamo a cena. Edo in faccia ha una battaglia di disegnini e scritte con la biro. Gli chiedo lumi e mi risponde che i suoi compagni di classe gli hanno fatto i tatuaggi di Young Signorino.<br />
<br />
Padre: <i>"E dove sono i cazzi?"</i><br />
Edo: "..."<br />
Padre: <i>"Quando a scuola mi disegnavano robe in faccia erano al 90% cazzi"</i><br />
Un sorriso ed <i>esce</i> la verità nascosta: <i>"Questo fiore era un cazzo... questo coniglietto era un cazzo... questa macchinina era un cazzo..." </i><br />
<br />
La puntuale recensione del primogenito si arricchisce del prezioso contributo del fratello: <br />
Mimmo: <i>"Io i cazzi li trasformo sempre in cagnolini"</i><br />
<br />
E così penso che non siamo cambiati e anche Young Signorino non sia nulla di nuovo. Come i cazzi camuffati, anche lui appartiene agli universali culturali che attraversano generazioni e continenti. Ci sono sempre stati e ci saranno sempre.<br />
Quello che è nuovo è il palco: smisurato.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-32548175585477838222018-05-30T04:06:00.000-07:002018-05-30T04:11:28.541-07:0010. ALE CORNER < Radar >Ale è serio serio. Siamo sul divano, fianco a fianco.<br />
<i><br /></i>Ale: <i>Come mai Babbo Natale non esaudisce i desideri sulle persone?</i><br />
<i><br /></i>Io: <i>... "sulle"?</i><br />
<br />
<i>Sì, ho espresso un desiderio ma non l'ha fatto</i><br />
<br />
<i>Che desiderio?</i><br />
<br />
<i>Che tu diventi felice.</i>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-73809022083224707252018-05-09T06:33:00.002-07:002018-05-09T07:11:23.220-07:0035. EDO CORNER < cordialmente >Stamattina Edo strepitava che non doveva andare a scuola causa febbre.
Il termometro segnava 36 e 8. Gli abbiamo comunicato che non era
febbre. Ci ha tacciato di essere irresponsabili, nazisti senza cuore, irrispettosi
delle prassi familiari in vigore presso tutti i suoi amici. In macchina
m'intenerisco:<br /><br />"Edo, se oggi ti senti male, chiamami in qualsiasi momento"<br />
(grugnito incomprensibile)<br />
"Ma hai interrogazione oggi?"<br />
"... compito di grammatica"<br />
"Facciamo così: se va male, non mi arrabbio, ok?"<br />
(grugnito incomprensibile)<br />
<br />
Dopo scuola, la madre riceve un messaggio di ghiaccio:<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq0sfs2paorz2u4aFav65I1hHZob0Z5oI5I8M2oRmBkZf0h32kemJ7eCOc3w8MpO3iFURlA5mRfMWGea56NtoIYe27zjmd-LUXlSxBLorfCf84oHdL9cw1-gVxVylaCh3KJYprsKYqQR0/s1600/Screen+Shot+2018-05-09+at+15.31.14.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="449" data-original-width="333" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq0sfs2paorz2u4aFav65I1hHZob0Z5oI5I8M2oRmBkZf0h32kemJ7eCOc3w8MpO3iFURlA5mRfMWGea56NtoIYe27zjmd-LUXlSxBLorfCf84oHdL9cw1-gVxVylaCh3KJYprsKYqQR0/s320/Screen+Shot+2018-05-09+at+15.31.14.png" width="237" /></a></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-26521373772598648392017-08-19T03:40:00.001-07:002018-05-09T07:28:48.755-07:00Il valore della libertà<span style="font-family: "helvetica"; font-size: 12px;"><i>“Ora papà vi racconta cos’è la libertà. La libertà è una cosa molto concreta che non capiamo finché non ci viene tolta. Vi faccio degli esempi. Immaginatevi di vivere in Corea del Nord: se uno di voi si mettesse a guardare un film straniero senza avere l’autorizzazione del governo, andrebbe in galera assieme a tutti i suoi familiari. Nel 1944 c’era la guerra e il coprifuoco. Sapete cos’è il coprifuoco?”</i></span><br />
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
<i>“No”</i></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
<i>“Che dopo una certa ora, alla sera, non si poteva più andare in giro. A quei tempi, molti italiani sognavano di uscire di casa dopo il tramonto senza chiedere il permesso a nessuno. Libertà era uscire la sera. Ai tempi dell’antica Roma, se c’era la pace, i contadini - cioè il 90% della popolazione - erano liberi di coltivare i campi e vivere la loro vita senza l’angoscia di essere prelevati, armati e mandati a morire in qualche battaglia. Libertà era pace.”</i></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
Siamo in viaggio in automobile. Mi giro per vedere l’espressione dei miei figli seduti sui posti dietro. Silenziosi, stanno assorbendo tutto come spugnette. Decido di dare al mio racconto una pennellata di vita vissuta, così... per fissare meglio il mio capolavoro narrativo sulla tela. Mi sento molto padre, minchia.</div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
<i>"Vi dico tutto questo perché ho appena fatto un bancomat. E mi è venuto in mente che nella mia vita mi sono sentito davvero libero in 3 precisi momenti. La prima volta quando ho comprato la mia prima automobile: era una Y10 grigio topo che abbandonavo in giro per la città senza nemmeno chiuderla. I primi giorni, mi mescolavo con lei nel traffico e mi sembrava di avere le ali. Spesso partivo senza sapere dove andare per il gusto di muovermi e esercitare il mio diritto alla fuga. La seconda volta è stato nel 2000, quando mi hanno regalato il mio primo cellulare. Ero uno Startac Motorola che mi permetteva di parlare mentre guidavo, mentre camminavo, mentre ero in bici… una sensazione incredibile di potenza, sicurezza e onnipresenza. La terza volta è stato quando ho fatto il mio primo bancomat all’estero. Ero a Praga e ho cacciato la mia card dentro una banca di cui faticavo a leggere il nome. Quando quella banca barbara sputò esattamente le corone che avevo chiesto, sentii di avere il mondo in tasca...”</i></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
Sento il silenzio degli Spongebob dietro di me. Gli pneumatici masticano l’asfalto con precisione. Gli alberi sfilano davanti al parabrezza e sembrano inchinarsi al mio passaggio. Fiero, riassumo nella mia mente il senso di un racconto che, sono certo, resterà impresso per sempre nella mente dei miei ereditieri. Sintesi: essere liberi significa... <br /><br />... possedere auto, cellulare e denaro...</div>
<div style="font-family: Helvetica; font-size: 12px;">
Maporcadiquellatroia!</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-53610474251466945342017-06-30T05:31:00.001-07:002018-05-30T03:46:32.615-07:009. ALE CORNER < Preparato al domani ><div class="" data-block="true" data-editor="6ld6v" data-offset-key="bu78h-0-0" style="background-color: white; color: #1d2129; letter-spacing: -0.24px; white-space: pre-wrap;">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="bu78h-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="bu78h-0-0" style="font-family: inherit;">È da un po' che non posto perché è da un po' che mi sento latitante come padre. </span><span style="font-family: inherit; letter-spacing: -0.24px;">Ci sono però perle che meritano memoria.</span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="bu78h-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="bu78h-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="bu78h-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="bu78h-0-0" style="font-family: inherit;">Padre: "Cosa vuoi fare da grande?"</span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="6ld6v" data-offset-key="d8cmn-0-0" style="background-color: white; color: #1d2129; letter-spacing: -0.24px; white-space: pre-wrap;">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="d8cmn-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="d8cmn-0-0" style="font-family: inherit;">Ale: "Il mischiatore di animali"</span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="6ld6v" data-offset-key="aj4ie-0-0" style="background-color: white; color: #1d2129; letter-spacing: -0.24px; white-space: pre-wrap;">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="aj4ie-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="aj4ie-0-0" style="font-family: inherit;">Padre: "..."</span><br />
<span style="font-family: inherit; letter-spacing: -0.24px;">Ale: "Prende l'orso bianco e l'orso nero e nasce il panda juventino"</span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="6ld6v" data-offset-key="2upt4-0-0" style="background-color: white; color: #1d2129; letter-spacing: -0.24px; white-space: pre-wrap;">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2upt4-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="2upt4-0-0" style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2upt4-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="2upt4-0-0" style="font-family: inherit;">Madre: "Dai Ale, vai a letto"</span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2upt4-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="2upt4-0-0" style="font-family: inherit;">Ale: "Un attimo che mi pettino"</span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2upt4-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="2upt4-0-0" style="font-family: inherit;">Madre: "..."</span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2upt4-0-0" style="direction: ltr; font-family: inherit; position: relative;">
<span data-offset-key="2upt4-0-0" style="font-family: inherit;">Ale: "Voglio sognarmi tutto pettinato"</span></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-41711679777439391462017-03-23T10:59:00.001-07:002019-01-28T03:18:09.268-08:00L'Avventura estinta della vitaAncora oggi, mia mamma ci tiene a mantenere un alone di mistero su suo padre. So che era prof di matematica all'università, che era comunista, prigioniero e fuggiasco di guerra e che negli anni Quaranta aveva già 4 figli senza essere sposato. Per questo ultimo tratto della sua vita ho sofferto una sorta di complesso di inferiorità in contumacia o di invidia postuma. E mi sono sempre convinto che <i>l'Avventura</i> con la "A" maiuscola io non l'abbia ancora vissuta. Di più: che in questi ultimi decenni si sia estinta.<br />
<br />
Per <i>Avventura</i> intendo quel grumo di emozioni e brividi che non viene da un sogno, da una navigata su internet, da un esborso, da una pianificazione, da una palestra, da uno sponsor... Intendo l'<i>Avventura</i> inesorabile che la vita ti mette lì e tu non puoi fare altro che prenderla in pieno muso. Quella quotidiana, scandita dalla fame, dall'adrenalina, dal fiato della morte sempre appiccicato sul collo, quella a cui devi solo reagire, sperando di disporre dell'istinto giusto per sopravvivere ogni volta. Ecco, quell'<i>Avventura</i> l'Occidente l'ha perduta. E per me è morta col nonno.<br />
<br />
Oggi un'amica mi ha ricordato l'esistenza di una conoscente comune che viveva a Londra e che oggi, purtroppo, è scomparsa. La sua vita è un esempio dell'<i>Avventura</i>. Eccola qui: sua mamma - intellettuale e femminista convinta - resta incinta di lei dopo aver avuto una figlia da uno che non era suo marito. Dieci giorni dopo il parto, la madre muore. Il marito, un noto filosofo, scrittore e politico anarchico-comunista, adotta la sorellastra. Cresce le due bimbe incoraggiandole ad assecondare le proprie idee politiche. Poco dopo, il padre sposa la vicina di casa, mentre la figlia si innamora di un poeta che però è sposato. Così i due si incontrano di nascosto al cimitero, vicino alla tomba della madre di lei. Lì decidono di scappare a Parigi assieme alla figlia della vicina di casa sposata dal padre. La <i>fuitina</i> dura poco: incinta e senza soldi, torna a Londra dove perde la figlia per un parto prematuro. Reagisce sposando il suo poeta che, nel frattempo, è diventato vedovo per il suicidio della moglie. Morto un ricco parente, la coppia eredita, esce dall'indigenza e mette in cantiere il secondo figlio. Col piccolo, vanno in vacanza al lago di Ginevra. Lì, ha l'idea di scrivere un racconto attraverso cui la conosco e la conosciamo tutti: "Frankenstein".<br />
<br />
Era il 1816...<br />
Aveva 19 anni...<br />
<br />
Ne approfitto per mandare un <i>like</i> al 2017 e dire ai miei <i>follower</i> che mi sento <i>fake</i>, <i>old</i> e <i>alone</i>.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGCYfzvUwIWiLLIak04fgmL9ZFPQBK4DeIo1YVTQEobL7nX3A-wgOTgYPbFmdFqN1Pi8RQ4E5ssu63tBTHVEmajhOEIIYRxn-g3ETVLH6a3Zf7wehlNKvEQSjQ_2gv2KY147sLPyPu1vg/s1600/MaryShelley.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGCYfzvUwIWiLLIak04fgmL9ZFPQBK4DeIo1YVTQEobL7nX3A-wgOTgYPbFmdFqN1Pi8RQ4E5ssu63tBTHVEmajhOEIIYRxn-g3ETVLH6a3Zf7wehlNKvEQSjQ_2gv2KY147sLPyPu1vg/s320/MaryShelley.jpg" width="227" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Un selfie di Mary Shelley</div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-10479246677084163612016-10-06T04:27:00.001-07:002019-02-05T09:35:21.119-08:00Un po' triste<span style="background-color: white;">Un</span><span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"> giorno Nanni Loy vide un programma alla tv americana e decise di presentarlo ai funzionari Rai. Erano i tempi di Mamma Rai, del bianco e nero, della censura e della DC ma si sentiva ancora l'alitosi della guerra e sperimentare era un frutto goloso, pieno di vita, irresistibile. Dissero sì. Così fece la sua "candid camera". A distanza di oltre 50 anni lo riguardo. Mi ricordo il suono, la pellicola e prima sorrido, poi mi dispero. Sento la distanza siderale tra quel mondo e oggi. Oggi in cui nessuno si vergogna più di nulla, mettersi in scena è un diritto naturale, "negro di merda" è un'opinione da rispettare e la vita di un gattino pesa più di un barcone pieno di persone. </span><span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span><span style="background-color: white;"><span style="color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Questo non è un post nostalgico ma umano. L'umanità non è un condimento, un orientamento politico o una debolezza. L'umanità è la lingua comune, l'ombelico del nostro ventre, ciò che ci tiene in piedi e insieme. Non sono nostalgico: quando hanno fatto il primo episodio di "Specchio Segreto" io avevo -4 anni. Questo è il post di chi realizza improvvisamente, con un click su YouTube, che quegli italiani lì erano marziani più umani di noi, più buoni, più saggi, più fiduciosi e che ormai il brodo acido in cui viviamo immersi, ogni giorno, tutti i giorni ci è entrato nei polmoni e nel sangue e siamo diventati noi.</span></span></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span></span><span style="background-color: white;"><span style="color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">ll solito post nostalgico? Non è così e lo dimostro con una domanda. Cosa fareste a uno che intinge la sua brioche nel vostro cappuccino? La mattina dico... a Milano... oggi. Cosa gli fareste? Ve lo dico io: gli spacchereste la faccia. La stessa cosa che farei io. <br /><br />Questo non è un post nostalgico, è un po' triste.</span></span></span><br />
<br />
<br />
<span style="background-color: white;"><span style="color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"> </span></span></span>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="https://www.youtube.com/embed/q1bxcGvnGbY" width="459"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-72269678231369148472016-09-22T05:29:00.003-07:002016-09-22T08:15:57.793-07:00Fertility Day Tre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0wZPBIqTLR1Zvzn72sE8lqxhDnV1OcBIrNhJ8jRcfdnSjc059Y1sR5haMkwVb2cYaMeqjFgavgve2wCSPaACFLU6tK6TmH0VrgmcHfpTWkE-f5fZtetrSnupwcCesoC2gI9Pv5IqFqHM/s1600/campagna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0wZPBIqTLR1Zvzn72sE8lqxhDnV1OcBIrNhJ8jRcfdnSjc059Y1sR5haMkwVb2cYaMeqjFgavgve2wCSPaACFLU6tK6TmH0VrgmcHfpTWkE-f5fZtetrSnupwcCesoC2gI9Pv5IqFqHM/s400/campagna.jpg" width="283" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>Fertility Day 2</i></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6BeUB5Fth1tsqOG7VbfC9tzsHVli6sInRvAJgy1MOfCUSRMWlVbANb6m2bd_slf49Cfmy2sN5MPg72Zu9OhEABbel3f-0U7F5vlKN3FgFU2kLR0c3tbWUqYgelljLUPJWfuO5i4FaPTE/s1600/Fertility-Day-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6BeUB5Fth1tsqOG7VbfC9tzsHVli6sInRvAJgy1MOfCUSRMWlVbANb6m2bd_slf49Cfmy2sN5MPg72Zu9OhEABbel3f-0U7F5vlKN3FgFU2kLR0c3tbWUqYgelljLUPJWfuO5i4FaPTE/s320/Fertility-Day-1.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>Fertility Day 1</i></div>
<br />
<br />
Dopo le campagne del #fertilityday che sono andate così e così a causa di un pubblico stronzo, drogato e microcefalo, penso di fare cosa gradita al Ministero della Salute proponendo la terza serie. Prima di inviarla alla Beatrice - che non ha mai tempo di controllare quello che esce dai suoi uffici - penso sia meglio sottoporla al giudizio degli utenti. Ogni vostro feedback sarà per me prezioso.<br />
<br />
<b>I razionali di concept</b><br />
<br />
<b>1. Immagini</b><br />
Basta immagini di libreria che magari qualcuno ha usato per pubblicizzare Eternit, Pizzerie o, peggio, con negri dentro. Stavolta useremo solo scatti originali di testimonial autentici. Il messaggio sarà veicolato dal viso di una donna della strada, non necessariamente bella, magari segnata da recenti fallimenti e che non abbia connotati umani riconoscibili. La faccia del ministro è perfetta.<br />
<br />
<b>2. Il tone of voice</b><br />
Riteniamo che il tono ad minchiam dell'ultima campagna sia stato un elemento molto ingaggiante per il target di riferimento. Quindi lo manteniamo.<br />
<br />
<b>3. Trattamento visivo</b><br />
Basta filtri da cartolina anni Ottanta, basta effetti calza da bordelli berlusconiani, basta outline inquietanti modulate da sismografi o da grafici dello spread... Il nuovo concept sarà ricordato per la sua semplicità e pulizia. Sul faccione del ministro il font del lettering sarà perfettamente allineato al contenuto: casuale.<br />
<br />
<b>4. L'hashtag </b><br />
Per non sporcare l'originalità inarrivabile delle campagne precedenti e per mantenere distinti i vecchi dai futuri insulti, proponiamo di cambiare l'#. Il nuovo avrà 3 caratteristiche: 1. richiamare il vecchio nome per non disperdere la community fedele e motivata che abbiamo saputo costruire in questi mesi; 2. ricordare al mondo che questa non è una campagna ma una serie comica che ha bisogno di tutto il nostro supporto e il nostro entusiasmo 3. omaggiare i natali del ministro e ingraziarcelo al fine di ottenere dal suo dicastero almeno la metà della cifra che si sono intascati gli altri.<br />
<br />
<b>La campagna Fertility Daje!</b><br />
<b><br /></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYXKOLR3k3GjSbOhDgX2Kse7VJEZK5b9hIAk3PYj4q2Q9ElHxzNJvARyw4Tjd5PYLU8jTKdub1wAvPVfoE_zySvSpr_h2IQhzCptUWi6_dobctBTv6khGr8gmrAo1KV5dvCg5dn05d6bk/s1600/Schermata+2016-09-22+alle+14.57.50.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYXKOLR3k3GjSbOhDgX2Kse7VJEZK5b9hIAk3PYj4q2Q9ElHxzNJvARyw4Tjd5PYLU8jTKdub1wAvPVfoE_zySvSpr_h2IQhzCptUWi6_dobctBTv6khGr8gmrAo1KV5dvCg5dn05d6bk/s400/Schermata+2016-09-22+alle+14.57.50.png" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbmpjk_iBI8hjFZWpR5iO6KIr45kreOwJ1ryW9AAN4nkkr32DXxEqJ_HK1n7FEK-QdAF1fXV5hZcOJ4BEH9yu6amJ9bdwDD6AHZr5qlI91MhddTZanz-6u4WGb1ESkOQl-lExUgH5P7Dc/s1600/Schermata+2016-09-22+alle+14.58.00.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbmpjk_iBI8hjFZWpR5iO6KIr45kreOwJ1ryW9AAN4nkkr32DXxEqJ_HK1n7FEK-QdAF1fXV5hZcOJ4BEH9yu6amJ9bdwDD6AHZr5qlI91MhddTZanz-6u4WGb1ESkOQl-lExUgH5P7Dc/s400/Schermata+2016-09-22+alle+14.58.00.png" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-83740177944058878892016-09-06T07:43:00.001-07:002016-09-07T01:19:09.124-07:008. ALE CORNER - Razi Tomichi<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ho letto da qualche parte che se dovessi affrontare un viaggio di 2 anni luce, impiegherei il primo anno ad accelerare e il secondo a frenare. L'educazione dei bimbi io la vedo esattamente così: un divertente e emozionante viaggio interstellare in cui nei primi anni si pompa idrogeno e entusiasmo nei potentissimi motori della fantasia e solo in fase di atterraggio, ai primi sintomi di pre-adolescenza, ci si occupa di quella rottura di palle dei freni.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Sì, ciao. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Essere bravi genitori, significa mixare a regola d'arte insegnamenti che vengono dallo spensierato istinto con altri che vengono dalla più noiosa e becera Giustizia Oggettiva Divina. In tutti questi anni, per la G.O.D mi sono sempre affidato alla Società con Responsabilità Illimitata MADRE, occupandomi io di tutto ciò che rientrava nelle cazzate amene. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
E così oggi, davanti a questo temino di Ale, mi corre l'obbligo di ringraziare l'azienda MADRE Sri se mio figlio non andrà ad ingrossare le fila dell'ISIS. Grazie a tutte le madri, le maestre e le indefesse sacerdotesse della noia.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsfUiIVgorQ6Xmh33NnHs2KPzhen8CkGCvIGOsZ1sGJC2wEIna__tZ9_tuBEC1rWnoLloOK2TKmDKu40BO21ocJT86Rgk4JL984yNDYjiq-GdqAgOT7c1Bmk3fMoZ4-x9rr-5hnU7RK7c/s1600/FullSizeRender.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsfUiIVgorQ6Xmh33NnHs2KPzhen8CkGCvIGOsZ1sGJC2wEIna__tZ9_tuBEC1rWnoLloOK2TKmDKu40BO21ocJT86Rgk4JL984yNDYjiq-GdqAgOT7c1Bmk3fMoZ4-x9rr-5hnU7RK7c/s320/FullSizeRender.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i><b>Ale</b></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
7-8-2016</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
QUESTA ESTATE IO VOGLIO BUTTARE BOMBE TOMICHE </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
È RAZI TOMICHI</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
(seguono emozionati schizzi esplicativi)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><i>Maestra</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
rifai</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Ale</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
1 TROVARE CORALLI</div>
<div style="text-align: center;">
2 RIPOSARMI</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>Maestra</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
ora sì!</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-3743798502285171392016-04-21T04:47:00.001-07:002016-04-21T05:13:13.616-07:00A chi lo dico io?<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>“Il suo sperma bevuto dalle mie labbra, </i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>era la comunione con la terra.</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>Bevevo con la mia magnifica</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>esultanza </i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>guardando i suoi occhi neri</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>che fuggivano come gazzelle.</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>E mai coltre fu più calda e lontana</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>e mai fu più feroce</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>il piacere dentro la carne.</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>Ci spezzavamo in due</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>come il timone di una nave</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>che si era aperta per un lungo viaggio.</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>Avevamo con noi i viveri</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>per molti anni ancora</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>i baci e le speranze</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>e non credevamo più in Dio</i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><i>perché eravamo felici.” </i></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<div>
<br /></div>
</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
Ho letto questa poesia di Alda Merini e mi si sono riempiti gli occhi di lacrime. Tenendo conto che ero in ufficio, posso dire che, da circa 30 minuti, questa è diventata una delle mie poesie preferite.</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
In queste perfette parole c'è molto di quello che io sono e di quello che io sento. È il bisogno di mettermi a nudo e raccontarmi agli altri. Non ho ancora capito bene perché e in fondo chissenefrega, ma quel bisogno c'è ed è restato lo stesso di quando avevo 12 anni. Le occasioni per farlo però sono sempre meno. Mi manca l'energia di trovare le parole per condividere con precisione quello che sento e che sono (motivo per cui "saperlalunga" langue). Quando ci provo il senso delle parole evapora mentre parlo, come succede quando si raccontano i sogni. E poi mancano le orecchie giuste. Gli amici sono lontani e pochi. Eppure il bisogno di raccontare le mie emozioni e condividere le cose che le suscitano non ha un filo di ruggine. Voglio ancora dimostrare a me stesso e agli altri che il mio cuore è sano, che sono sensibile e vivo, che sono abbastanza forte e egocentrico da fare show delle mie fragilità, che dopo che mi sono squadernato potete tradirmi, pigliarmi per il culo, ballare il tip-tap sul mio cuore, voglio credermi infrangibile, voglio usarvi come un secchio e svuotatemi pure dove vi pare. Siete un pubblico meraviglioso! Ci vuole fegato ad essere poeti ma anche presunzione. </div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
Le mie lacrime erano anche per la solitudine che vivo da un po' di anni e che i versi della Merini mi hanno ricordato. A chi lo dico quello che mi nasce dentro? Con chi parlo di questa e di altre mille feroci poesie? Dove sei tu che senti quello che sento io? Di questa solitudine, inevitabile per chi, come me, vive in difesa da una vita io oggi soffro. E non mi consola pensare che orecchie per ascoltarmi ce ne sarebbero, che in fondo siamo tutti ladri e donatori, scintillanti e meschini, soli sordi o che ci illuminano tutti, che mangiamo gli stessi semi nella stessa gabbia, che abbiamo lo stesso unico sanguinolento cuore che pompa gli stessi desideri e sussulta, prima o poi, meglio o peggio, per le stesse cose. </div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;"><br /></span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;">Chiamalo ingoio o Dio, conta solo quello che senti. E a chi, come Alda, ha avuto il fegato e la presunzione di condividerlo, io voglio solo dire grazie. Non sei sola e non smetterò mai di amarti.</span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-55174903885799467902016-03-29T01:23:00.001-07:002016-09-06T08:11:30.988-07:00Scuola di improvvisazioneBisogna stare lì, fermi fermi, a morire. Ma non bisogna stare lì, fermi, perché la morte arrivi prima o arrivi dopo. La morte fa quel cazzo che le pare. Bisogna stare lì perché non c'è altro da fare. Zero opzioni. Semplicemente quel tipo di morte, prima di falciarti il respiro, ti falcia le gambe. E la sua presenza cresce giorno per giorno. Dentro una clessidra di gocce bianche che riempiono una cannula e poi un corpo.<br />
<br />
Per ogni persona che sta lì, ferma ferma, ce ne sono tante che aspettano. Aspettano e basta. Non come si aspetta un treno; quello ha un orario e quando sgarra sei informato. L'altoparlante lo misura, lo chiama "ritardo" e si scusa pure. Le persone che aspettano chi sta fermo fermo spesso si fanno sorprendere durante la vita: in un taxi che attraversa Milano, sotto un neon davanti a una cassa automatica, mentre i colleghi ti parlano… è un treno che ti arriva addosso in piena corsa, senza orario, senza vagoni. Una locomotiva sparata, spesso fatta di un solo ricordo che annoda la gola.<br />
<br />
Così imparo a improvvisare.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-65413843920379644952015-11-19T05:10:00.004-08:002016-09-06T08:13:04.376-07:00Post post stragem<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<span style="text-align: -webkit-auto;">In questi giorni in cui anche la più vuota delle noci vuole essere schiacciata, risulterà certamente gradito al mio colto e vastissimo pubblico l'ideazione di un agile decalogo grazie al quale valutare se un post su Facebook o Twitter vale la pena leggerlo prima ancora di leggerlo. Poche, semplici regole per chi vuole perdere tempo sui social ma non ha tempo da perdere. </span></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<br />
<u>Decalogo per post post stragem</u></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
Puoi evitare di leggere tutti i post che hanno:</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<br /></div>
<b style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">1. Font colorati</b><br />
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
Più chiare sono le idee e meno colori si usano per esprimerle. Questo non fa di tutti i testi in bianco e nero dei capolavori ma fa di tutti i testi con più di due colori un contenuto di merda.</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<b>2. Ombre sui testi</b></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
Chi pensa che sia bello scrivere con i testi con l'effetto ombreggiatura o luccichìo o sfocatura ha la sensibilità estetica di Al Bano. Se non riconosce il bello come può ragionare sull'orribile?</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<b>3. Tutto maiuscolo</b></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
Chi ragiona non urla. Se mi suonano alla porta, apro e il tipo che ho davanti mi urla "CIAO, COME STAI, POSSO ENTRARE?" chiamo i carabinieri. Non capisco perché su Facebook dobbiamo farci berciare in faccia da chiunque. Chi usa le maiuscole sta urlando e PUO' ANDARE AFFANCULO.</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<b>4. Poco spazio</b></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
Al cervello serve ossigeno. Quando vedi che le parole scritte rasentano i bordi significa che quel post strabocca di minchiate. Chi mette una parola al limite dell'immagine è come chi mette il proprio figlio sul ciglio di un burrone per scattare un selfie. O è un coglione o ti propone cose perdibilissime.</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<b>5. Punteggiatura ad minchiam</b></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
La punteggiatura è elemento chiave per capire se sei davanti a un prodotto della testa o a un prodotto del culo. Sei certamente davanti a un culo fumante quando vedi:</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
- un parola dopo la quale ci sono più di 3 punti di sospensione</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
- una frase con più di 3 punti esclamativi (massimo sarebbero 3, ma 1 è già troppo)</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
- uno spazio prima di qualsiasi tipo di punto.</div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
<b>6. Immagini splatter</b></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
Non si deve fare. Mai. Ma se sei così coglione da pubblicare l'immagine di un bimbo maciullato da una bomba perlomeno evita commenti. Neppure "no comment". Dopo quell'immagine, nemmeno Leopardi riuscirebbe a scrivere qualcosa di intelligente figuriamoci tu.</div>
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<br /></div>
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<b>7. Renzi o Salvini</b></div>
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<br /></div>
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<b>8. Soluzioni</b></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
Inviti, call to action, slogan, insomma tutte quelle formule semplici e serie che ti invitano a fare qualcosa subito. A parte quella indimenticabile serata del 1923 alla birreria di Monaco con Hitler, di solito nei bar non si prendono decisioni. Si chiacchiera. Quindi per chi propone soluzioni su Facebook - il nuovo bar senza porte del terzo millennio - vale l'adagio: "l'intelligente sa poco, l'ignorante sa molto, il mona sa tutto"</div>
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<br /></div>
<div style="font-family: Helvetica; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; widows: 2;">
Volevo fare un decalogo ma ho deciso che infrangere gli accordi fa molto "cultura Occidentale", anzi è cosa italianissima. Quindi, per amore della mia identità e patriottismo, il mio decalogo si ferma a otto.</div>
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="https://www.youtube.com/embed/wEGraCiDVOE" width="459"></iframe><br />
<br />
(invito chi si chiede perché ho messo questo video ad andare a 5:20 dove si spiega perché se devi dare un decalogo ma ti vengono in mente meno di 10 cose, fregatene e chiudila lì)Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-86961072840636443832015-07-04T08:13:00.002-07:002015-07-08T04:47:33.913-07:00Te saeuda el Toci<i>(Ti saluta il Tocci)</i><br>
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Conosco Beppe da circa 12 anni. È mio collega. Lui fa codice (credo), io sono un umile genio del contenuto digitale. Lo incrocio qualche volta ai caffè, nel giardino aziendale, nei corridoi. Occhio di ghiaccio, ghigno da Humphrey Bogart, voce da tabacco come piace alle femmine, mi sibila sempre:<br>
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<i>"Te saeuda el Toci"</i><br>
<br>
Da 12 anni Tocci mi saluta tramite Beppe. Da 12 anni, tramite lui, lo ringrazio. Mi sta simpatico Beppe anche se o - forse - proprio perché ci frequentiamo poco. Amo quella nostra annusata, veloce come una sveltina, mordi e fuggi senza impegni, col rito di quell'immancabile saluto, ripetuto all'infinito, a questo lontano amico comune, il Tocci. <br>
Giorni fa, io e Massimo siamo alle macchinette aziendali. Arriva Beppe. <br>
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<i>"Te saeuda el Toci"</i><br>
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Strizzo gli occhi per ringraziarlo e riporto le mie fauci nella crema della brioche. Massimo ride. Chiedo spiegazioni. Massimo si compiace del fatto che anch'io, come lui, conosco il Tocci. Mi sento circondato. Ma sono amici e con un motto d'onestà, decido di uscire allo scoperto: <br>
<br>
Io: <i>"Veramente non lo conosco…"</i><br>
Massimo: <i>"Ma scusa… perché hai ringraziato?"</i><br>
Io, rivolto a Beppe: "<i>Beppe, ma chi è el Toci?" </i><br>
<br>
Quando un collega mi chiede "Manda una email a Pinco della sede di
Milano" taglio corto e dico "ok". Non so chi sia Pinco o forse sì ma
comunque ci sarà tempo, modo, software o colleghi che dopo, con comodo,
quando non si potrà più rimandare mi restituiranno, previo
ringraziamento, un account, una faccia, una descrizione che mi faranno capire chi è Pinco. Io dimentico i nomi delle persone nel momento esatto in cui si presentano. E odio questa cosa. La trovo maleducata, sciatta, poco seria. Mr Wolf in Pulp Fiction si segna i nomi dei ceffi con cui ha a che fare e - sono certo - è per quello che risolve i problemi. Chi non ricorda i nomi è un fottuto egocentrico, se ne frega degli altri, peggio, è di una pigrizia incurabile. Ai nomi sono attaccate le persone e chi non si sforza di tenerli a mente, meriterebbe la jungla e l'oblio. E così, quella mattina, mi decido:<br>
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<i>"Beppe, ma chi è el Toci?"</i><br>
<br>
La mia domanda arriva alle orecchie di Beppe 12 anni dopo il suo primo <i>"saeudo"</i> e il primo mio <i>"grazie"</i>. 12 anni di pigrizia, menefreghismo, egocentrismo, superficialità… Beppe sposta i suoi occhi di ghiacco dalla plastica del suo caffè aziendale e li punta sui miei. Il suo ghigno in bianco e nero ora è a colori, è quello inesorabile di Jack Nicholson, quando faceva il custode in un hotel isolato dai ghiacci. La sua è una risposta a tono basso, vibrante, scandita con la calma di chi attende da 12 anni quel momento:<br>
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<i>"Queo che te sbora nei oci"</i><br>
("Colui che eiacula sui tuoi occhi")Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-6511588443464987962015-03-11T07:00:00.000-07:002015-03-11T08:47:08.478-07:00Paolo o Carlo?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSx6rplVOkRD76MPL88eMihYzxg5EuoNZRVu7vjtofcCIxXdgUDrqb5w5VJy90RLXUljDHERQjGkXyICPyQ_LpifMWzjwXUtwoqswrdOjtFBm_o0QL-5IZ_JMjn1EfKV9tjaK4R6jggHU/s1600/Schermata+2015-03-11+alle+15.17.36.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSx6rplVOkRD76MPL88eMihYzxg5EuoNZRVu7vjtofcCIxXdgUDrqb5w5VJy90RLXUljDHERQjGkXyICPyQ_LpifMWzjwXUtwoqswrdOjtFBm_o0QL-5IZ_JMjn1EfKV9tjaK4R6jggHU/s1600/Schermata+2015-03-11+alle+15.17.36.png" height="223" width="400" /></a></div>
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Il narcotico degno di contrastare il terreno al tabacco è la coca, che pochi anni or sono era appena conosciuta di nome dagli eruditi, ma che ora si va facendo d'un uso più comune, dacché io la introdussi per il primo in Europa nel 1838.<br />
<br />
Masticata nella quantità di 3 a 20 grammi ci fa godere di una calma beata e ci rende più atti alle fatiche muscolari, rendendoci assai facile il digiuno. Io, masticando due once circa, potei rimanere quarant'ore senza prender cibo alcuno e senza provare la menoma debolezza.<br />
L'infusione calda di coca fatta con un pizzico di foglie (9-3 grammi) per un bicchiere d'acqua è la bevanda più salubre da prendersi dopo il pranzo, specialmente quando si ha lo stomaco debole e si sono oltrepassati alquanto i confini della temperanza. Il thè di coca preso abitualmente ha l'immenso vantaggio di attutire la sensibilità eccessiva, per cui io raccomando alle creature vaporose e sentimentali del bel sesso.<br />
La coca masticata alla dose di poche dramme ci fa atti a resistere al freddo, all'umidità e a tutte le cause alteranti dei climi e delle fatiche, per cui si dovrebbe caldamente raccomandare ai minatori e a quelli che viaggiano nei paesi paludosi e nelle regioni polari. Questa preziosa foglia ci rende atti a gravi fatiche e ci ristora dell'esaurimento di forze che tien dietro al consumo di correnti nervose, ed io la credo senza esitare l'alimento nervoso più potente.<br />
Usata in alte dosi può render lieta la vita, facendoci passare alcune ore di vera felicità e senza che in questa offendiamo menomamente la morale più scrupolosa.<br />
<br />
Chi vuol usare della coca deve sceglierla di buona qualità, essendocene in commercio di pessima*. Essa deve avere le foglie intiere con tre nervature sottili, d'un bel colore verde chiaro e d'un odore aromatico che rammenta il fieno e il cioccolatte. Masticata, cede facilmente al dente ed ha un sapore amarognolo non disgustoso. Infusa nell'acqua calda le comunica un bel color verde, che è tanto più oscuro quanto peggiore è la sua qualità. Questo thè ha un sapore molto aggradevole.<br />
<br />
L'oppio usato con moderazione non reca alcun danno sensibile alla salute umana e in molte circostanze è uno stimolo preziosissimo per sostenere le fatiche più difficili e continuate.<br />
Vi sono dolori morali così profondi e amarezze cosi prolungate che senza l'oppio ucciderebbero la vita. È meglio però che nessuno usi dell'oppio o del laudano senza il consiglio del medico.<br />
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<i>* la migliore fra tutte è quella venduta a Milano nella Farmacia di Brera diretta dall'egregio signor Erba</i><br />
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IL QUIZ: Quale dei due senatori ha scritto questo testo?<br />
L'AIUTINO: È un testo del 1864Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-85307965648010000452015-02-20T07:01:00.006-08:002015-02-20T08:52:36.211-08:00Non fare un cazzoUn mese di CAR nel vuoto spinto di Codroipo, un mese di CAR avanzato nel vento gelido di Gemona. Da abile suonatore di trombone guardavo alla caserma a cui ero destinato, quella della Fanfara della Brigata Alpina Julia, come a una chimera. Sognavo Udine. E sognare Udine dava senso a tutto: alle flessioni nella neve, alla ginnastica alle 5.30 del mattino, all'inno nazionale cantato nella nebbia, alle irruzioni notturne nelle camerate dei caporali ubriachi, a ordini ragionevoli tipo "NEL CESTINO NON POTETE GETTARE UN CAZZO DI NIENTE", alle raffiche del mio FAL BM59 contro bersagli a forma di uomo. Io resistevo perché sapevo che presto mi sarei crogiolato nel calore della sala prove, avrei obbedito solo ai gesti eleganti del maresciallo direttore e avrei fatto un presentattarm col mio trombone d'oro, fasciato da una divisa tintinnante di ammennicoli penzolanti. Sognare Udine dava senso a tutto.<br />
<br />
Arrivo a Udine nella primavera del 1997. Allora, per quanti sforzi facesse il Ministero della Guerra, anche in quell'isola di pace vigeva il nonnismo. In fanfara, poi, ne vigeva uno blando e creativo. C'era il topo-spia (un "topo" che si doveva svegliare prima di tutti e stare alla finestra per svegliare i nonni in caso di controllo), c'era la topo-tartaruga (un "topo" privato di attrito grazie a 4 elmetti a ginocchia e gomiti e che veniva lanciato a tutta velocità lungo il corridoio), c'era il topo-test (un'intervista sciorinata con disinvoltura da un falso ufficiale in mutande e infradito che chiedeva cose tipo: "sei contrario all'AIDS?" al fine di misurare il QI del topo). Col tempo, però, ho capito che non era alla leggerezza che quel nonnismo doveva la sua fortuna. Era per tutti una promessa di futuro. Mentre pulivamo a specchio le camerate, venivamo imbrattati da eiaculazioni di shampoo, venivamo omaggiati con generose manciate di peli di pube, sapevamo che prima o poi sarebbe toccato a noi. Avevamo la certezza che a 2-3 mesi dal congedo, niente e nessuno ci avrebbe più rotto i coglioni. In ogni piccola ingiustizia vedevamo un pezzettino della nostra meritata pensione anticipata.<br />
<br />
Oggi il digitale grava sui miei coglioni da oltre 15 anni, quando <i>Flash</i> era il futuro, la <i>call to action</i> si chiamava <i>bottone</i>, la <i>DEM</i> si chiamava <i>newsletter</i> e i <i>meme</i> si chiamavano <i>e-cards animate</i>. In ufficio sono il più vecchio e sento impellente un dovere verso le nuove generazioni che mi osservano: non fare più un cazzo. Oggi dovrei stravaccarmi sul divano aziendale per diventare la dimostrazione vivente che sognare si può e che un giorno, chiuso l'ultimo pdf, non fare un cazzo sarà possibile. Al pralinato di brufoli appena uscito dall'università brevissima che si nasconde dietro il suo sapientino aziendale, al latin lover in erba che mi guarda preoccupato perché la pausa pranzo è finita da 6 minuti, allo stagista deferente che mi saluta ingoiando saliva, a tutti voi voglio dire "tranquilli ragazzi, udito l'ultimo <i>asap</i>, definito l'ultimo KPI, compilato l'ultimo SWOT, chiusa l'ultima conference call, anche per voi ci sarà la luce. Ognuno di voi potrà massacrarsi di Ruzzle nel cesso aziendale dalle 15.00 e alle 16.00. E il morso del senso del dovere sarà come un bacio sulla cappella".<br />
<br />
Io sono pronto. Sono pronto a mostrarvi il sogno che meritate, sono pronto a vivere per voi in prima persona, l'ultimo vero, grande futuro a cui ragionevolmente possiamo ambire tutti.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/oS_5oDzkRlA" width="420"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-5806699368658393462015-01-20T00:37:00.002-08:002015-01-20T05:51:50.795-08:00Buon Natale!Vuoi perché ho poca voglia di postare, vuoi perché i multiaccount di Google entravano in conflitto impedendomi la login, vuoi perché sbaglio la password, sento che il mondo mi rema contro e mi obbliga a parlare di Natale un mese dopo.<br />
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Ecco quel che volevo dire. In occasione del duemilaequattordicesimo genetliaco di Nostro Signore Gesù Cristo, in una casa montanara farcita di bimbi, un cocker che caca, un gatto sordo dall'ano secco e una suocera annoiata che sprizza energia (l'ordine, giuro, è sparso) Ale, Edo e Mimmo non si sono per nulla fatti pervadere dallo spirito natalizio. Ecco qui un breve report delle loro performance:<br />
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<b>Ale mentre Mimmo è in lacrime steso a terra</b><br />
Eh, Mimmo... è la vita!<br />
<b><br class="Apple-interchange-newline" />Mimmo al nonno</b><br />
Che fiori vuoi che ti porti sulla tomba?<br />
<div>
<b><br class="Apple-interchange-newline" />Ale a me</b><br />
Papà, cosa sono i giovanisti? Bè, tu non lo sei!</div>
<div>
<b><br class="Apple-interchange-newline" />Edo a messa</b><br />
Non era buonissimo 'sto corpo di Cristo.</div>
<div>
<br /></div>
<b>Mimmo scartando pacchi</b><br />
Io credo in Babbo Natale perché voi non vi potete permettere tutti questi regali.<br />
<br />
<b>Edo a colazione</b><br />
Ora sono pieno di sogni ma da grande, forse, mi toccherà fare un lavoro di schifo come il tuoUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3198745295061887138.post-58968413844020088512014-11-07T04:33:00.004-08:002014-11-07T06:42:30.822-08:00Grazie Signorini!Mercoledì 9 novembre 1989 un giornalista di Firenze entra nella sala stampa della DDR a Berlino. Si chiama Riccardo Ehrmann. Domenica ha compiuto sessant'anni. Forse inizia a sentirci poco da lontano o forse, semplicemente, non ama sedersi in fondo. I primi posti sono occupati da giornalisti di tutto il mondo e lui, coraggiosamente, prende posto sul gradino della pedana, a un paio di metri da Günter Schabowski, responsabile della propaganda del Partito. Il portavoce comunista inizia la conferenza stampa e annuncia che il governo inizierà un percorso di democratizzazione del paese e stilerà un regolamento per permettere ai tedeschi dell'Est che lo desiderano di oltrepassare il muro.<br />
<br />
Da sotto le sue cuffie, Riccardo chiede in perfetto tedesco:<br />
"Quando?"<br />
<br />
Un'onda di disagio agita i corpi dei 4 comunisti barricati dietro il tavolo. A me non mi hanno informato, a te che ti risulta? t'ha detto niente il politburo? ok, perché non diciamo così? meglio che taci valà. Günter estrae fogli, inforca occhiali, poi risponde:<br />
<br />
"Hemm… a quanto ne so io… subito... da ora!"<br />
<br />
Dieci minuti dopo, ecco la pacata reazione dei berlinesi:<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/vkcBXqiNmDo" width="420"></iframe>
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Stacco. <br />
<br />
Un altro Mercoledì di 25 anni dopo, il giornalista milanese Alfonso Signorini, esce dalla redazione di Chi con un altro scoop:<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0HihCZz3Jd973vI_hWGP9fhVM65Lq6LlENOEL3PNNiiLD4oP_iDe0suj-pp9c4JE8wtFsYwEl81xDlJqPt80fKvndBWLcq977h1Idju9GLnfh4xTBTKnf7_MXtyBEUmQggWFKhwi8Its/s1600/madia_gelato_chi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0HihCZz3Jd973vI_hWGP9fhVM65Lq6LlENOEL3PNNiiLD4oP_iDe0suj-pp9c4JE8wtFsYwEl81xDlJqPt80fKvndBWLcq977h1Idju9GLnfh4xTBTKnf7_MXtyBEUmQggWFKhwi8Its/s1600/madia_gelato_chi.jpg" height="270" width="400" /></a></div>
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<br />
Ho passato un paio di giorni a indignarmi: e il ruolo del ministro e il ruolo delle donne e il ruolo del giornalismo e blablabla… Poi mi sono immaginato un'Italia col giornalismo che fa domande vere e l'opinione pubblica che legge risposte vere. Un'Italia piena di Ehrman, Fava, Impastato, Rostagno, Alpi.<br />
<br />
E per un attimo l'ho vista. Ho visto la verità all'improvviso. Ho visto la giustizia tutta d'un colpo. In Italia. Stragi punite, processi chiusi, responsabilità accertate, suicidi di potenti, migliaia di aziende fallite, banche commissariate, centinaia di migliaia di operai disoccupati, governo e parlamento svuotati, magistrati e forze dell'ordine massacrati, rivolte di piazza, bombe di mafia... Non siamo pronti. L'oppio settimanale di Signorini ci tiene lontano dalla curiosità, dal rischio della verità. Il suo cibo congelante ci consente ancora di fare la spesa senza saltare per aria. Su quel giornalismo lì si puntellano le certezze di questo incosciente paese.<br />
<br />
E siccome non siamo pronti, voglio rivolgere un sentito ringraziamento a Signorini, la più elegante pillola azzurra del nostro giornalismo.<br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0