martedì 5 agosto 2014

Possibile che il mondo sia così stronzo?

14 anni fa. Michele mi convocava per espormi l'Idea Geniale.
L'ennesima.

32 anni fa l'Idea Geniale era di fargli un occhio nero per farsi notare da una ricchissima compagna di classe che voleva incastrare. 22 anni fa era di vendere tutto quello che avevo per andare a Parigi senza patente con la sua moto a due tempi. 16 anni fa era di mollare musica, donne, architettura, vita per "fare internet con me" (rifiutai sdegnato, poi mi disse dello stipendio ed eccomi qui).

14 anni fa, i morsi della noia, fecero balenare a Michele l'Idea Geniale più adrenalinica di tutte.

"Voglio fare un film su una rapina. Una rapina vera. La nostra rapina. Se ne parli con qualcuno ti ammazzo"

Mi feci ripetere parecchie volte l'Idea Geniale. Il panico borghese si era impossessato di tutto il mio essere e mi impediva di capire bene le reali dimensioni della minaccia. Il piano era questo: raggiungere un piccolo museo della repubblica Ceca, eludere i sistemi di sorveglianza, staccare dalle pareti le magnifiche opere giovanili di Schiele ivi custodite, darsela a gambe per l'Europa, vendere il maltolto. L'Idea Geniale stava nel fatto che tutto questo doveva essere filmato in tempo reale da una troupe. Una troupe snella, già pronta, agguerrita e motivata. Il capitale da investire era solo il nostro fegato. Il successo era garantito: se la rapina riusciva, si vendevano i quadri. Se andava a monte, c'era tutto il tempo per promuovere il film dalle galere ceche e farne un successone planetario.

14 anni dopo, vedo in televisione la recensione de "Io sto con la sposa". È un film reality su un gruppo di profughi siriani che cerca di passare illegalmente le frontiere europee per raggiungere la Svezia. Il trucco è trasformare gli immigrati irregolari in ospiti al seguito di un matrimonio con tanto di sposa velata e marito impomatato. Regista e troupe sono al seguito. Il film esce in questi giorni e gli autori rischiano 15 anni per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Mentre in tv seguo la recensione, confronto l'Idea Geniale di Michele con le intenzioni degli autori del film. Noi volevamo fare un reato e loro un nobile atto di civiltà, noi volevamo diventare ricchi e loro hanno salvato 2.000 vite di innocenti, loro volevano lanciare un messaggio universale di pace e tolleranza e noi avevamo bisogno di ferie. Ok, confronto impietoso.

Eppure.

Eppure, per quanto il recensore televisivo blateri la sua retorica, sento che nel profondo, in fondo in fondo, la benzina che muoveva noi è esattamente la stessa che ha mosso loro. Come gli autori del film, anche noi vogliamo amore. Tutto l'amore del mondo, please. Vogliamo che il mondo ci coccoli con tutto quell'affetto che sentiamo di meritare, con tutta quella considerazione che non ci basterà mai. Prima di tirare le cuia, il mondo deve capire che siamo belli, desiderabili, intelligenti, sexy e tanto tanto avanti. Antonio Augugliaro, io, Gabriele Del Grande, Michele, Khaled Soliman Al Nassiry, Little Tony... insomma tutti vogliamo la stessa cosa: sbarcare sulla spiaggia del mondo, venire incoronati imperatori ed essere portati in processione per le capanne del villaggio da una tribù osannante e stupefatta.

Noi non chiediamo nulla più di quello che ci spetta. Nulla più di quello che ci spinge a postare gattini su Facebook. Possibile che il mondo sia così stronzo?