Colloquio con le maestre
Maestra: "... è distratto, dimentica tutto, è indisciplinato, non ci ascolta, fa tutto con superficialità... Signora, avete per caso problemi a casa?"
Madre di Edo: "In... in che senso?"
"Non so, tensioni..."
"No. Cioè il mio ragaz... mio marit... il mio compagno ha cambiato lavoro e..."
"No, non c'entra"
"..."
"..."
"Per caso Edo è innamorato?"
"Mi ha parlato di una bimba..."
"Ah si??? E CHI È... CHI È?"
Ok, un classico. Pensate che, in quanto padre, pratichi anch'io lo sport nazionale di considerare mio figlio un genio incompreso e le maestre delle veterocomuniste sessualmente e economicamente frustrate. Peccato che io sia il frutto di un accoppiamento assistito dalle Regie Scuole del Regno: padre insegnante, mamma insegnante, nonni e zie insegnanti. La maestra ha certamente bisogno di una bella vibrata di carni ma ha ragione. Edo va ripreso per mano e aiutato. Deve capire che nella vita serve metodo, disciplina, ordine. Rifletto. A memoria non mi sembra che in casa ci sia qualcuno con i requisiti giusti per insegnare metodo, disciplina e ordine senza scoppiare a ridere. La madre ha finito il report sul colloquio. Tocca a me. In tinello i minuti scorrono. La mosca sopravvissuta smette la sua ricognizione e atterra sul lampadario. Il mio sguardo severo si alza su Edo. Il Padre parla:
"Edo tu fai il fighetto"
Seguono occhiate perse dei minori, polemica della donna ("che c'entra fare il fighetto???") e invettiva fuori luoghi dell'anziano padre contro la scuola d'oggigiorno che chiama "Tempo" "Storia" e "Spazio" "Geografia". E infine accordo unilaterale sull'elenco di app, giochi, device di cui Edo sarà privato se mancherà le consegne. Tra i giochi a rischio ci sono anche le lezioni di pianoforte. Edo piange: "Il pianoforte nooooo" (giuro). Mimmo trattiene le lacrime facendo una sorta di scafo con la mandibola. Ale sprizza gioia e cibo.
Controllo dei compiti
Tra i rimproveri della maestra c'era pure quello che non gli controllavamo i compiti. La prova era che i suoi quaderni non recavano traccia di alcuna correzione esterna. A nulla valse... valè... valquette... non servì a nulla spiegare che la cosa era voluta. Che lo aiutavamo, gli dicevamo gli errori, ma che quando Edo si rifiutava di correggerli (il fighetto si rifiuta spesso) gli dicevamo che se la vedeva con la maestra. Niente da fare. E così sabato mi armo di una matita acuminata e apro il quaderno:
Descriviti con degli AGGETTIVI
Io sono: soddisfatto, bravissimo, spiritoso, utile, vivace, informatico, peloso, simpatico, coraggioso.
Fighetto del cazzo.
mercoledì 28 novembre 2012
mercoledì 21 novembre 2012
Sana invidia
Lei è Tina Fey
Sto facendo un corso di improvvisazione teatrale. Prima di tutto perchè da grande voglio diventare come Tina Fey. Poi perchè ne ho bisogno. Imparare ad ascoltare gli altri, mettere gli interessi del team davanti ai miei, sparare cagate con chiarezza algebrica... Insomma mi serve. Però è dura. È un po' come imparare a sciare. Bisogna fare l'opposto di ciò che ti suggerisce l'istinto. Sei davanti a una pista nera ricoperta di scheletri umani? Buttati! Sei in cima a una lastra di ghiaccio scintillante? Peso avanti e vai! Le racchette? Via le racchette! Insomma il corso insegna a liberarmi da tutto ciò che sono. E siccome io sono da 44 anni e fischia, ho un paio di tir pieni di roba pesante che non so bene dove scaricare. I miei tre bimbi invece no: tanti concetti, zero preconcetti, tante idee, zero giudizi... Hanno l'esoscheletro mollo e sulle spalle uno zainetto di Winnie the Pooh vuoto. E così, guardo i tre Tina Fey in miniatura che girano liberamente per casa. E io li invidio. Dio come li invidio!
Si parte
Io: "Forza, tutti in macchina!"
Edo: "Con quale andiamo?"
Io: "Indovinate... è la più veloce!"
Mimmo: "Presto, annusiamole!"
Sosta forzata
Ale: "È tempo di pipì"
Edo: "Ho il pisello scoppiante"
Mi fermo tra i camion parcheggiati.
"Dai Edo, falla qui"
"... qui no"
"Dai"
"... ho il pudore"
"Dai!"
"Il mio pisello diventerà famoso"
Chiacchiere da abitacolo
Io: "Comunque anche la benzina dell'Eni è cara eh?"
Edo: "A me quel Papaleo non piaceva per niente"
Mimmo: "Mamma, tu non vedi l'ora di diventare vecchia così ti puliamo noi?"
Edo: "Hanno trattorato i campi"
Mimmo: "io sono un omosessuale?"
Mamma: "... sei un bambino"
"... sono un bambino sessuale?"
Stress da abitacolo
Io: "ORA VI MENO A TUTTI E TRE!!!"
Ale sereno: "Nooo, che peccato"
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martedì 23 ottobre 2012
Digital Family
"Il futuro è nelle nostre mani" (Edo)
La fase due di internet, irruppe dal portoncino di casa circa 5 anni fa. Nonni, figli, genitori... un'intera famiglia ne fu travolta con effetti diversi. I nativi digitali (Edo, Mimmo, Ale) vissero la cosa con naturalezza e curiosità. E oggi sanno già tutto. I matusa invece (nonni in primis) si sono fatti cogliere impreparati.
Nativi digitali
Io: "Chi sa il significato della parola icona?"
Edo: "iTunes"
Glossario di Ale: "Inecloniche" = "Giochini elettronici"
Mimmo: "Papà di mestiere scrive battute su internet"
Edo: "Papà, posso aprire Microsoft Word e scrivere dentro tutta la storia di Don Chisciotte e poi pubblicarla su Facebook?"
Mimmo: "Quando sarò grande, la mia password sarà culonero"
Matusa
Chiudo con l'immagine di un ottantenne travolto dal digitale: è l'avatar di mio padre su Skype. Mi sono chiesto a lungo se pubblicare questa cruda immagine. Alla fine ho deciso di si. Quello sguardo che scruta la webcam e quella canottiera, mi parlano di tutta la fatica che ho fatto a convivere per 31 anni con la sua tenace follia. Avrò qualche difettuccio, ma oggi sono uno splendido ultraquarantenne. Digitale.
lunedì 15 ottobre 2012
Dialoghi
In macchina
Sento la notizia del tipo che si è buttato da 39.000 metri in caduta libera.
"Edo, c'è un tipo che si è buttato da 39.000 metri in caduta libera!"
Edo: "Si chiama Felix Baumgartner"
"... Felix?"
Edo: "... Baumgartner"
A cena
In tinello piovono domande inquietanti.
Edo: "Ma i gay muoiono prima?"
Io: "No... mangia"
Mimmo: "Ma se noi sarebbero..."
Io: "... fossimo"
"Ma se noi fossimo uomini sessuali..."
"... omosessuali"
"Ma se noi fossimo omosessuali tu cosa ci dicessi?"
"... DIRESTI! Mimmo: l'italiano, L'ITALIANO!!!"
Viva l'italiano e la sua estrema complessità.
Sento la notizia del tipo che si è buttato da 39.000 metri in caduta libera.
"Edo, c'è un tipo che si è buttato da 39.000 metri in caduta libera!"
Edo: "Si chiama Felix Baumgartner"
"... Felix?"
Edo: "... Baumgartner"
A cena
In tinello piovono domande inquietanti.
Edo: "Ma i gay muoiono prima?"
Io: "No... mangia"
Mimmo: "Ma se noi sarebbero..."
Io: "... fossimo"
"Ma se noi fossimo uomini sessuali..."
"... omosessuali"
"Ma se noi fossimo omosessuali tu cosa ci dicessi?"
"... DIRESTI! Mimmo: l'italiano, L'ITALIANO!!!"
Viva l'italiano e la sua estrema complessità.
martedì 9 ottobre 2012
26. EDO CORNER < Dio Day >
"Buongiorno, vorremmo iscrivere nostro figlio Edoardo a catechismo"
"Ah bene. Questo è il modulo da compilare. Ecco la penna."
"Senta, che orario fate?"
"Il giovedì, una volta la settimana"
"Dovrà andare anche a messa?"
La Sorella dell'ordine delle Pastorelle di Dio capisce di avere davanti un'atea naturale che ignora i fondamentali: "bè, signora... si. La messa la deve fare"
"Ah... già... sa com'è, noi non pratichiamo..."
"Può essere l'occasione per riavvicinarsi a Dio. (Commuovendosi) A proposito, don Vittorio se ne va e stiamo raccogliendo soldi per un regalo di commiato"
"..."
"Sa, gli prendiamo un compiuter piccolino, di quelli che si aprono..."
"... un portatile"
"Un portatile, sì... (preoccupandosi) ma con le immagini dei santi eh?"
L'incontro con la suora l'avevo dimenticato ma era previsto. Noi genitori siamo stati in seduta plenaria da tinello per ben 2 ore prima di decidere se iniziare il primogenito al Verbo della Sacra Romana Chiesa. Alla fine, fumata bianca! Dal sinodo è uscita una scusa fantastica che ci preserva da eventuali fulmini divini e dalla responsabilità di genitori: siccome Edo non crede in Babbo Natale, nella Befana, nei fantasmi, nei mostri che abitano il buio, (non credeva neanche nella balena, ma l'ho fatto ragionare), è salutare sottoporre il suo agnosticismo annoiato al fuoco di fila dei teologi. La speranza è che gli insegnino un po' di vedo-non-vedo, ne ha davvero tanto tanto bisogno. Del resto lo sapevo. Alla domanda "papà, ma Dio esiste?", ormai la mia risposta creativa ("se ci credi, lo vedi") non bastava più. E così il D-day è arrivato: tra i fumi del minestrone, la madre mi informa della sua figura di merda con la Pastorella. Mentre parla, il testone di Edo si specchia sul suo fiero pasto. È stanco. Distrutto da settimane di pellegrinaggi in palestre e campetti sportivi nella speranza di capire quale sport gli farà meno schifo. Ha fatto prove per rugby, basket, calcio, nuoto, perfino scherma. Alza lo sguardo spento verso di noi e liquida la notizia del catechismo con la polemica di un senzadio:
"Andrò a catechismo senza aver fatto neanche una prova"
"Ah bene. Questo è il modulo da compilare. Ecco la penna."
"Senta, che orario fate?"
"Il giovedì, una volta la settimana"
"Dovrà andare anche a messa?"
La Sorella dell'ordine delle Pastorelle di Dio capisce di avere davanti un'atea naturale che ignora i fondamentali: "bè, signora... si. La messa la deve fare"
"Ah... già... sa com'è, noi non pratichiamo..."
"Può essere l'occasione per riavvicinarsi a Dio. (Commuovendosi) A proposito, don Vittorio se ne va e stiamo raccogliendo soldi per un regalo di commiato"
"..."
"Sa, gli prendiamo un compiuter piccolino, di quelli che si aprono..."
"... un portatile"
"Un portatile, sì... (preoccupandosi) ma con le immagini dei santi eh?"
L'incontro con la suora l'avevo dimenticato ma era previsto. Noi genitori siamo stati in seduta plenaria da tinello per ben 2 ore prima di decidere se iniziare il primogenito al Verbo della Sacra Romana Chiesa. Alla fine, fumata bianca! Dal sinodo è uscita una scusa fantastica che ci preserva da eventuali fulmini divini e dalla responsabilità di genitori: siccome Edo non crede in Babbo Natale, nella Befana, nei fantasmi, nei mostri che abitano il buio, (non credeva neanche nella balena, ma l'ho fatto ragionare), è salutare sottoporre il suo agnosticismo annoiato al fuoco di fila dei teologi. La speranza è che gli insegnino un po' di vedo-non-vedo, ne ha davvero tanto tanto bisogno. Del resto lo sapevo. Alla domanda "papà, ma Dio esiste?", ormai la mia risposta creativa ("se ci credi, lo vedi") non bastava più. E così il D-day è arrivato: tra i fumi del minestrone, la madre mi informa della sua figura di merda con la Pastorella. Mentre parla, il testone di Edo si specchia sul suo fiero pasto. È stanco. Distrutto da settimane di pellegrinaggi in palestre e campetti sportivi nella speranza di capire quale sport gli farà meno schifo. Ha fatto prove per rugby, basket, calcio, nuoto, perfino scherma. Alza lo sguardo spento verso di noi e liquida la notizia del catechismo con la polemica di un senzadio:
"Andrò a catechismo senza aver fatto neanche una prova"
martedì 18 settembre 2012
3. ALE CORNER < Pullia >
Da destra a sinistra: Jessica Rossi, medaglia d'oro di tiro a volo a Londra 2012 e Giangi
Ale: "Dov'è l'altla mamma?"
Mamma: "... l'altra mamma?"
Ale: "Quella che spalava e vinceva"
Mamma: "... che... che sparava???"
Ale: "... la Jessica!"*
Le Olimpiadi di Londra hanno tenuto il padre di Ale (che insistono a dire che sia io) lontano da casa per 13 giorni. Troppi. Al figlio minore serviva chiarire di nuovo rapporti e ruoli familiari con una bella vacanza. E così, tornato a casa, partiamo alla volta della "Pullia". Li laviamo, li pisciamo, li mangiamo e in aeroporto assegnamo un trolley ciascuno chè ci tenevano particolarmente. Riusciamo perfino a passare i controlli. Al gate troviamo una delle due coppie con cui condividiamo l'avventura. Ci abbracciamo come fratelli: come noi, anche loro fanno finta di nulla mentre i figli si avvinghiano ai nostri rotolandosi per terra; come noi, anche loro hanno appena litigato. Come noi, anche loro hanno lo stesso vergognoso pensiero: coraggio! tra 10 giorni torniamo in ufficio.
"Siamo in aeleo?"
"No Ale, siamo nel pullman che ci porta all'aereo"
...
"Stiamo volando?"
"No Ale, ci stiamo solo muovendo"
...
"Pecchè fanno bagnetto con la mallietta?"
"Sono le hostess che spiegano come si mette il salvagente"
L'aereo parte. L'aereo accelera. Il sorriso emozionato di Ale la dice lunga sul mio futuro avventuroso di padre. Intanto Edo e il suo amico cantano a squarciagola. Nella fusoliera, tra i presenti, si crea un clima sereno e rilassato:
"Giro, giro tondo,
casca il mondo
casca l'aereoplano
e tutti noi muoriamo... ah ah ah"
mercoledì 12 settembre 2012
Non aprite quella scuola
Domani primo giorno di asilo per Ale. Oggi primo giorno di scuola per Mimmo. Non parlo del fatto che Mimmo non ha mangiato e Edo non ha dormito, di quanto brave e gnocche erano le maestre, di quanto tirati erano genitori e figli, della bottiglia di acqua rovesciata dentro la cartella di Edo, della bella sensazione di condurre per mano il futuro mio e del paese (questa ultima sensazione è certamente un gentile omaggio della vecchiaia). Oggi parlo degli atti di terrorismo dei fratelli più grandi nei confronti dei più piccoli: una pratica di cui avevo dimenticato il gusto.
Edo terrorizza Mimmo (1)
"Guarda che a scuolaaa... ci sono le telecamereeee... che ti riprendonooo se fai la cacca nel cestino!"
Mimmo terrorizza Ale (1)
Mamma: "Ale, quest'anno sei nella classe degli Orsetti, è una bellissima classe sai? Hai delle bellissime maestre, tutte simpatiche"
Mimmo: "Non tutte. Una è così-così... vedrai..."
Edo terrorizza Mimmo (2)
Mimmo: "Io so scrivere ma non so ancora leggere e allor..."
Edo (interrompendolo): "NON SAI LEGGEREEE??? Dobbiamo dirlo alla maestra!"
Mimmo terrorizza Ale (2)
Ale fa una visita nella sede del suo prossimo asilo.
Mamma: "Hai visto Ale che belle classi? Hai visto che bel giardino?"
Mimmo: "Ale! Ale! Vedi questo segno a terra? L'ha fatto un bambino che cercava di scappare dalla scuola scavando"
Edo terrorizza Mimmo (1)
"Guarda che a scuolaaa... ci sono le telecamereeee... che ti riprendonooo se fai la cacca nel cestino!"
Mimmo terrorizza Ale (1)
Mamma: "Ale, quest'anno sei nella classe degli Orsetti, è una bellissima classe sai? Hai delle bellissime maestre, tutte simpatiche"
Mimmo: "Non tutte. Una è così-così... vedrai..."
Edo terrorizza Mimmo (2)
Mimmo: "Io so scrivere ma non so ancora leggere e allor..."
Edo (interrompendolo): "NON SAI LEGGEREEE??? Dobbiamo dirlo alla maestra!"
Mimmo terrorizza Ale (2)
Ale fa una visita nella sede del suo prossimo asilo.
Mamma: "Hai visto Ale che belle classi? Hai visto che bel giardino?"
Mimmo: "Ale! Ale! Vedi questo segno a terra? L'ha fatto un bambino che cercava di scappare dalla scuola scavando"
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