venerdì 20 gennaio 2012

34. MIMMO CORNER < è difficile >

"HAN DISTRUTTO IL BOSCO DI GIOIA
QUESTI GRANDISSIMI FIGLI DI mm!"

L'altra mattina mi sveglio col ritornello di Elio piantato nelle orecchie. Impossibile eliminarlo. Così me ne frego delle urla di protesta di Edo e lo canto a squarciagola in loop. Dopo 5 ritornelli, arriva in camera Mimmo. È in lacrime. Disperato mi fa: "Non mi piace che tratti male i bambini". Ormai lo conosco. Gli spiego che quando sarà grande capirà che "FIGLI DI mm!" non sono "bambini" ma "signori cattivi".

No, non è facile capire Mimmo. Compilare un "MIMMO CORNER" è impresa ardua. Mimmo parla tantissimo, ma dice cose tipo: "Papà, sai che io ho scoperto cos'è il 17, ma non posso dirlo o Dio si arrabbia" e quindi due sono i casi: o impiego la mia vita a decrittare il suo linguaggio o segno solo le cose comprensibili.
Ecco le cose comprensibili pronunciate durante e dopo le vacanze di Natale 2011.

La tv
Tra 20 anni ci sarà ancora Carlo Conti?

La casa
Le talpe sanno dove sono le radici delle case

Glossario
Bambù = moon boot per panda
Respirapolvere = aspirapolvere con filtro sporco
Filo di cervo = filetto di cervo (No, non sono contrario alla caccia)
"Sono in relaxy" = sono spiaggiato sul divano in versione sexy

mercoledì 21 dicembre 2011

33. MIMMO CORNER < il compositore >

"Sono un compositore perchè a tavola sto tutto bello dritto"

Ed è vero. Più che "composto" a tavola, Mimmo è "compositore". Ma non compone i suoi capolavori con le note. Lui usa le parole.

Master avanzato
Io: "Che hai? Sei giù?"
Mimmo funereo: "Io non so essere serio. Voglio imparare a essere serio"

Il più grande spettacolo dopo la fase REM
Io minaccioso: "Mimmo! Stanotte hai fatto pipì a letto?"
Mimmo: "Non potevo andare in bagno... stavo sognando una cosa troppo bella"

La cosa troppo bella di cui sopra
"Ho sognato un prato di pizze margherite. Che poi col sole, era come se ne mangiavo 3"

Francis
Mimmo parla, parla, parla... Esausto gli intimo il silenzio con la mia proverbiale pazienza e amabilità. Permaloso, tace e mi pianta il muso.
Dopo 8 interminabili secondi, cerco di recuperare buttandola sui sentimenti gratuiti: "Mimmo... guarda che io ti voglio bene eh?"
Mimmo: "... anche se sono parlante?"

mercoledì 14 dicembre 2011

Meglio scopato che morto

"Come vi ho anticipato settimana scorsa, anche quest'anno siamo pronti per festeggiare tutti insieme il Natale! Ecco alcune diritte per la festa..."

La email della festa aziendale è arrivata puntuale come ogni anno. A mandarla stavolta è una certa Chiara. A parte Chiara, già so che le novità saranno poche. Cibo insufficiente, arachidi free, alcool contingentato, colleghe tirate come scoregge, CEO ubriachi perchè non hanno il coraggio di farci all'amore, colleghi ubriachi perchè non hanno il coraggio di farci all'amore e io che faccio il buffone gratis perchè non ho il coraggio di farci all'amore. Nihil novum sub solis penso (io generalmente penso in latino). Poi Chiara precisa:

"Viste le feste degli anni scorsi, sappiamo che qualcuno penserà di godersela e bere un pò di più quindi stiamo cercando gli alberghi aperti a cui potete appoggiarvi... Ci aspettiamo adesioni da tutti... "

Fico, posso bere! E sopratutto posso evitare di svegliarmi con la merda di Ale sotto il naso. Dormire lì è geniale! Chissà quanto costa però... Nel mio portafoglio sento il camion di Monti che fa manovra. Sto per lasciare perdere quando Chiara suona la carica.

"Ecco l'elenco degli alberghi:
... http://hotelomissis1.com ... 30 euro a persona BB...
... http://www.hotelomissis2.it ... 30 euro a persona BB
..."


Vedo in quei 30 euro tutto il lato umano dello spread. Vado a casa e annuncio trionfante alla mia femmina che potrà stare serena: alla festa aziendale dormirò fuori. Aha! Figata!
Siamo entrambi sul divano. "I cannoni di Navarone" baluginano sui miei occhi mentre sgranocchio le ultime castagne di stagione. Cotte da Dio. Malgrado i Cannoni, sento un silenzio assordante provenire dalla mia sinistra. Mi giro. La femmina è raggomitolata che fissa il vuoto.

"Non voglio che dormi fuori."

Le correggo il congiuntivo e poi cerco di farla ragionare dicendole che così posso bere e non rischio la vita tornando in macch...

"Non voglio che dormi fuori. Se ti ubriachi fai il cretino."

Cerco di ricordarle che sono molto più cretino da sobrio e che di solito è lei che quando beve apre le svendite (forse questa info facevo bene a non pubblicarla qui, ma ormai, tant'è...).
Lei insiste e mi ricorda i fasti della nostra prima serata assieme, quando per fare colpo le dissi: "Ti avverto eh? Sono infedele...". Cerco di tranquillizzarla: da quella seratona assieme, la mia tecnica di conquista non ha avuto upgrade e quin...

"Non voglio che dormi fuori"

Vado di ricatto. Se mi ritirano la patente, oltre a Ale, Edo e Mimmo dovrà accompagnare pure me al mio asilo così la licenz...

"Non voglio che dormi fuori"
"MA INSOMMA!! MEGLIO SCOPATO CHE MORTO NO?"

I Cannoni di Navarone tuonano in un mare di silenzio.

lunedì 5 dicembre 2011

20. EDO CORNER < non sono un tipo facile >








Non sono un credente facile

"Le papere credono in Dio?"

Non sono uno studente facile
Mimmo: "Chi sono i sonnambuli?"
Io: "Gente che fa le cose mentre dorme"
Edo: "Sarebbe bello essere sonnambuli per fare i compiti"

Non sono un tipo facile (1)
Edo è in macchina con la mamma di un suo compagno di classe. Ne approfitta per fare conversazione con un adulto fresco.
Edo: "Sai che in classe nostra c'è un bambino che tutte le bambine amano e che ama tutte le bambine?"
Mamma altrui: "Ah! Davvero?"
Edo: "Si... e sai chi è?"
Mamma altrui: "Chi è?"
Edo: "Sono io"

Non sono un tipo facile (2)

Ale bacia un pupazzo e Edo:
"Che schifo baciare uno che non ha l'anima"

venerdì 25 novembre 2011

32. MIMMO CORNER < simpatia >

"Vado a fare la pipì... puoi controllarmi che la faccia seduto?"
"Ma Mimmo... non puoi controllarti da solo?"
"No perchè qualche volta sono fuori di testa"

Una recente serie di colloqui con insegnati di asilo nido, materne e elementari ha segnato il punto sullo stato mentale dei tre nani che sfamo. Il verdetto m'è piaciuto! Ok, ok... sono disordinatissimi, distratti, permalosi, imbranati, disordinatissimi, annoiati, pigri, fifoni, disordinatissimi... Ma sono simpatici! Per me la simpatia è un valore assoluto. È la base su cui impostare tutto. La qualità umana più flessibile, leggera, magica. Ammalia, convince, innamora, zucchera, smorza, comprende, schermisce, sdrammatizza, olia... se sei simpatico, non esiste "difficilità" che non puoi superare. Quindi vai, Mimmo, facce ride!

Simpatia in cameretta
"I marziani hanno mai visto gli alieni?"

Simpatia in cucina
Mamma: "Stasera c'è coniglio. Vi piace il coniglio?"
"Non so... di solito mangio la volpe"

"Durante la guerra i soldati avevano fame e mangiavano topi, pali, luce, macchine..."

"Esistono i sottaceti?"

Simpatia uscendo di casa
"Piove, non voglio sporcare la mia moda"

"Stamattina papà si è vestito da sindaco"

mercoledì 16 novembre 2011

Weekend e punti di vista

Questo w.e. siamo andati in Toscana. Venti gradi di temperatura. Sembrava estate.
All'altezza di Roncobilaccio, la madre dei miei figli segnala su Waze una postazione della polizia stradale. Un utente ringrazia.

Edo: "Perchè ti ha ringraziato?"
"Perchè l'abbiamo avvertito che c'era la polizia..."
Edo: "... era ricercato?"

Guardo la madre dei miei figli come a dire "oh cazzo...", poi schiaccio l'acceleratore e semino gli sbirri.
L'Appennino a novembre sfoggia fioriture sorprendenti. La madre dei miei figli si emoziona: "Guardate che bello bambini, guardate che colori". Presto ci è chiaro che quello che vediamo noi non è quello che vedono i figli. Mimmo, in particolare, vede cose che noi umani...

"Guarda Edo, una scimmia..."
"Guardaaaa, una manta..."
"A me manca la Sardegna! Con tutti quei mariiii.... quelle baleneeee..."

Arriviamo nel Mugello, a Scarperia. Scopro che si chiama così perchè è "ai piedi" dell'Appennino. Siamo stati geniali a pigliare il toscano come lingua nazionale: ci basta parlare e viene fuori molto della loro intelligenza. Scarperia è segnalato come uno dei più bei borghi d'Italia e quindi sono deluso. È bellissimo, per carità, ma... stiamo parlando della Toscana. Cerco il riassunto storico del paese: la chiesa della piazza centrale va benissimo. Dentro però, la delusione continua... guardo meglio... attraverso la navata centrale... c'è un enorme Cristo dietro l'altare. Ha colori incredibili che trasformano il legno di cui è fatto in carne viva. Carne morente. Il Cristo è di Jacopo Sansovino. Capisco che quelle gambe corte, sproporzionate, non sono un errore: sono un indizio. Devo guardarlo dall'alto verso il basso. Quando mi faccio sotto, vedo tutta la tragedia umana nei tagli bianchi dei suoi occhi. Edo ascolta i miei commenti a ruota libera. Forse troppo libera...

"Andiamo via papà, ho paura".

Mangiamo e beviamo troppo cibi molto buoni, tra cui le costole di una meravigliosa cinta. Edo esce perplesso dai bagni del ristorante.

"Perchè tutti i bagni sono per signori in carrozza?"

Dopo avere dormito in un posto magnifico, avere visitato le galline, gli asini, le mucche e i parenti della meravigliosa cinta di cui sopra e dopo lo struscio a San Miniato, carichiamo tutti in macchina. La solita coda a Barberino trasforma il buio in notte, il "che bello" in "che tardi". I bimbi guardano in silenzio e rassegnazione l'ennesimo cartone su un Ipad esausto (che Dio mantenga in gloria eterna Steve Jobs). Mimmo chiude il weekend con una frase che apre a un futuro inquietante:

"La prossima volta andiamo a La Vega così conosco l'amica brasiliana di Edo"

Prego?

giovedì 10 novembre 2011

Ops, sorry













Egregio direttore del Sole24Ore Roberto Napoletano,
Non pensa anche Lei che sia arrivato il momento di stare muti? Contrarre silenziosamente i muscoli delle chiappe si candida ad essere il futuro sport nazionale e non vedo perchè lei non debba praticarlo in tutto il suo splendore. In un momento in cui chiedete alla mia famiglia non di stringere la cinghia, ma di andare in giro in mutande (e pannolino) io penso che onestà, credibilità, coerenza, competenza e "stare muti" siano diventati valori assoluti. Oggi per molti italiani, sarebbe di grande giovamento se gli scienziati dell'economia come Lei che fino a ieri sapevano come andava il mondo e votavano di conseguenza, si infilassero un bel pompelmo in bocca. Le assicuro che è stagione.

Dunque, Egregio direttore, in questa mia pacata missiva Le chiedo uno sforzo e - visto che ci sono- anche un piccolissimo favore. Lo sforzo è di immedesimarsi nella vita della maggioranza degli italiani che sentono la pressione dei mercati internazionali sul culo. Per Lei, è uno sforzo sovrumano, me ne rendo conto, ma basta volare basso e stare muto e vedrà che può farcela.
Il favore invece è una quisquillia: potrebbe ritirare immediatamente dalle edicole di tutta Italia l'ultimo numero del Suo giornale? Non si può sbagliare, è quello con il titolo di merda.

Ossequi


















Ecco un suggerimento di titolo coerente con il pensiero ventennale di Confindustria e in linea con i nuovi tempi.