“Pianta un albero, fai un figlio, scrivi un libro” Jose Marti
Albero, figlio, libro... fatto tutto. Ho iniziato dall'albero, sono passato al libro e - dopo le seghe mentali di rito - mi sono deciso a irrorare ovuli generosamente. A posto. Non c'è altro mi pare. In fondo penso che lacrisideiquarantatreanni sia tutta nell'avere spuntato quella to do list. Ma la vita non dà tregua. E ora dovrei aggiungere la voce: "scrollarsi di dosso l'ammirazione gratuita e ingiustificata dei figli". Parlo di Edo e Mimmo, chè sull'ultimo genito ci sono teorie contrastanti. In attesa di capire come smorzare gli entusiasmi, i miei due biografi non ufficiali continuano nella loro inesorabile opera di costruzione del mito del Giangi. E ogni giorno annoiano maestre e amichetti con straordinari aneddoti sulla straordinaria vita del loro straordinario padre.
Giangi: "stiamo progettando il sito della Fiorentina..." (bla, bla, bla) Mimmo, 6 gg dopo: "prima di farti male al ginocchio, quanti goal hai fatto a Fiorentina?" Giangi: "adesso fate le nanne e sognate cose belle" Edo, 3 gg dopo: "papà, ma tu sai comandare i sogni vero?"
Giangi: "quest'estate andiamo in Sardegna in aereo!" Mimmo, 7 gg dopo: "papà, ma tu sai guidare l'aereo vero?"