martedì 19 luglio 2011

Il mito del Giangi



“Pianta un albero, fai un figlio, scrivi un libro”
Jose Marti

Albero, figlio, libro... fatto tutto. Ho iniziato dall'albero, sono passato al libro e - dopo le seghe mentali di rito - mi sono deciso a irrorare ovuli generosamente. A posto. Non c'è altro mi pare. In fondo penso che lacrisideiquarantatreanni sia tutta nell'avere spuntato quella to do list. Ma la vita non dà tregua. E ora dovrei aggiungere la voce: "scrollarsi di dosso l'ammirazione gratuita e ingiustificata dei figli". Parlo di Edo e Mimmo, chè sull'ultimo genito ci sono teorie contrastanti. In attesa di capire come smorzare gli entusiasmi, i miei due biografi non ufficiali continuano nella loro inesorabile opera di costruzione del mito del Giangi. E ogni giorno annoiano maestre e amichetti con straordinari aneddoti sulla straordinaria vita del loro straordinario padre.

Giangi: "stiamo progettando il sito della Fiorentina..." (bla, bla, bla)
Mimmo, 6 gg dopo: "prima di farti male al ginocchio, quanti goal hai fatto a Fiorentina?"

Giangi: "adesso fate le nanne e sognate cose belle"
Edo, 3 gg dopo: "papà, ma tu sai comandare i sogni vero?"

Giangi: "quest'estate andiamo in Sardegna in aereo!"
Mimmo, 7 gg dopo: "papà, ma tu sai guidare l'aereo vero?"

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