lunedì 7 ottobre 2013

6. ALE CORNER < non aprire quella porta >

Aleeeee…

Mh?

Ci sei?

Si...

Gira la chiave forte forte...



Ale...

M?

Mi hai sentito? Gira la chiave forte forte, con le due manine

Dove?

Dalla parte dove ti sto bussando adesso… senti dove ti sto bussando?

Mhm…

Ce la fai?

Papà, senti come suono la fisarmonica…

Il suono di una inutile fisarmonica attraversa la porta della mia camera da letto. È una porta chiusa a chiave. Da fuori. Una porta che imprigiona me e il resto della mia famiglia. Ale ci ha chiuso dentro a doppia mandata. Ora, il moccioso avverte l'inebriante sensazione di potere. Sente di essere diventato, improvvisamente, un membro fondamentale del clan e si gusta tutta la feroce indifferenza che accompagna questo tipo di potere.

Come ogni domenica, anche ieri mi ero concesso quei canonici 30 minuti di sonno in più. Poi, come ogni domenica, il letto era stato assalito dai minori. Ieri l'assalto è avvenuto verso le 9.30 da una task force ridotta. Quando sento chiavare la porta, mi alzo di scatto con terrore. Guardo negli occhi Mimmo... cazzo, lui non è stato! Sollevo la coperta e sotto ci trovo Edo... cazzo, lui non è stato! A girare la chiave è stato Ale. Il più basso, il meno abile, il più sereno. Fingendo indifferenza, cerco di superare i decibel della fisarmonica con una voce paterna ferma e pacata. Dopo 10 minuti, faccio vedere a tutti quanto grossa è la mia giugulare e diafana la mia pazienza. Interviene la donna.

Ale, amore…

Mh?

Scendi le scale e prova ad aprire il portoncino di ingresso, sai aprire il portoncino di ingresso?

Cos'è il poltoncino?

Ordino con fare perentorio un lenzuolo alla donna. La donna mi chiede se lo voglio pulito. La insulto. Lo prendo e lo annodo sulla ringhiera della finestra. Quando sento lo scroto schiacciarsi sul freddo ferro della balaustra, realizzo che mi sto cagando addosso. Penso che sono vecchio. Penso che se avessi 10 anni di meno sarei già sospeso a 1 metro dal suolo, spavaldo come Superpippo. Con una pantofola in camera e l'altra sul davanzale bagnato, cerco nella stanza una scusa qualsiasi per non calarmi…. la trovo: Edo e Mimmo mi guardano terrorizzati da sotto le coperte. Mimmo: "ho paura che muori". Ritiro gambe, scroto e lenzuolo.

ALEEEE AMOREEEE...

CHE C'È?

HAI APERTO IL PORTONCINO?

Quale poltoncino?

Mi affaccio dalla finestra della camera nella speranza che uno dei vicini di casa percorra il vialetto comune. Piove. Cancello chiuso. Non passa un cane. Il mio gatto, invece, mi guarda come si guarda un coglione in pigiama. Miagola di astinenza. La sua dose di carne e gelatina drogata ha un ritardo non giustificabile in alcun modo. Ora sono le 10.30 di domenica. Cazzo, è domenica! La Santissima Domenica di Dio! Prego Dio che il mio vicino di casa preghi Dio anche stavolta. Mai messa potrebbe essere più utile all'umanità di quella di oggi.

ALE...

(silenzio)

ALEEEEE....

(silenzio)

ALE!!!!

Si?

(sospiro di sollievo di tutta la famiglia)

ALE, AMORE, LASCIA STARE IL PORTONCINO... VIENI SU A GIOCARE

Va beeeeeene

All'improvviso, la macchina del mio cattolicissimo e sordo vicino di casa attraversa il vialetto. In 4 iniziamo a urlare dalla finestra "SIGNOR ZETA! SIGNOR ZETA!". Da dentro l'abitacolo, il profilo monoespressivo del signor ZETA rimane come scolpito nella pietra. Il cancello si apre inesorabilmente. Mi fiondo sull'unico device disponibile della camera da letto: il citofono. Chiudo il cancello. Il signor ZETA lo riapre. Lo richiudo. Lo riapre. Lo richiudo… scendi cazzo! Scende. Urliamo disperati:

SIGNOR ZETA!

….

SIAMO QUI SIGNOR ZETA!



CI VENGA A SALVARE, LA PREGO, SIAMO CHIUSI A CHIAVE IN CAMERA E C'È UN BAMBINO DI 4 ANNI CHE SI AGGIRA SOLO PER CASA!

Ma io devo andare a messa...







Ok, senta, potrebbe andare a chiamare sua moglie che le dobbiamo comunicare una cosa importante?

Dieci minuti dopo, la moglie del signor ZETA ci libera. Ale chiede se per caso ha fatto qualcosa di sbagliato. La donna gli risponde che un bambino può fare un po' il cazzo che gli pare e che la colpa è tutta del papà che ha lasciato le chiavi delle porte di casa attaccate alle serrature.

Ah si?


Tutti all'IKEA!

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