domenica 24 febbraio 2013

Comprensibili, malgrado me

Parcheggio l'auto davanti alla scuola elementare. Mimmo scende stupito: "Ma... io non ho la cartella!". Gli spiego il significato di "votare". Come sempre, esco dal seggio con una "dolcissima emozione", fiero di essere tassello di questa democrazia:

Mimmo: "Cosa hai votato?"
Sottovoce e vile: "Bersani"
Mimmo: "Anch'io"
Sono nel cortile popolatissimo della scuola quando Mimmo urla a squarciagola:
"EVVIVA! ABBIAMO VOTATO BERSANIIIIII!"

La figura di merda mi agita e mi apre qualche cassetto mentale. Metto in moto la macchina mentre confronto mentalmente due campagne elettorali di due sinistre impossibili da confrontare:

"YES, WE CAN"
"SMACCHIEREMO IL GIAGUARO"

E penso. Cosa possono capire di noi gli stranieri? Viaggiano l'Italia, la vivono, la mangiano, la vestono, l'amano forse ma non la capiranno mai. Quando imbocco il lungo rettilineo che ci porterà al pranzo domenicale "di nonna Alda e nonno Angelo", un timido sole mi tranquillizza. Gli stranieri non si chiederanno nulla. Dopo 19 anni di Silvio e Casa Vianello, 49 della Salerno Reggio Calabria, 54 di Mike Bongiorno, 62 di Sanremo, 67 di Andreotti, 91 ininterrotti e spensierati di fascismo.... gli stranieri ci hanno rinunciato. Oggi però l'aria che ho respirato in quella scuola era nuova. Da lunedì forse riproveranno a capirci. Da lunedì tutto sarà diverso. Malgrado il mio voto, s'intende.


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