venerdì 1 giugno 2012

Il padre può attendere

Sono settimane che lavoro come un idiota, rientro a casa tardi e con la schiena a pezzi. Questa sera però è l'ultima. Finalmente potrò riprendere in mano la mia vita. Non ho ancora girato la chiave nella toppa che sento levarsi le urla dei minori.

Ale in lacrime: "voio una bambina bellissimaaaaa"

Mimmo sfotte: "Edooo... hai la testa a forma di donna sexy, hua, hua, hua..."

Edo mi vede e si fa sotto: "Papi, posso giocare col tuo Aifon?"

Ale: "voio una bambina bellissima ioooooo"

Mimmo: "Faccio la fionda di saliva?"

Ale: "voio una bambina bellissima ioooooo"

Edo: "E papi? posso l'Aifon?"

Mimmo: "Papà, ma Rosy Mauro ha tradito Gesù?"

Edo: "l'Aifon papi..."

La madre dei miei figli si è arresa. I minori sono padroni assoluti del campo di battaglia. Sarebbe il momento di rientrare nel mio ruolo di padre con 4 urli ben assestati. Sono i figli stessi che me lo chiedono. Inconsciamente. Disperatamente. Ma un accadimento drammatico mi fa cambiare idea. È quando mi butto sul divano e vedo i tre teppisti che mi saltano addosso urlando. Sono senza pantaloni e mutande. Vengo schiaffeggiato selvaggiamente da 3 allegri micropeni. La mia decisione è irremovibile: per stasera terrò la bocca chiusa.

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