giovedì 27 ottobre 2011

È vietato abbandonare pensieri








Parcheggio. Percorro il vialetto di casa. Dribblo gatti senza tetto e indignati. Giro la chiave. Sul divano 3 parenti strettissimi guardano i cartoni. Ignorando gli odori che emana il terzo parente strettissimo, vado in tinello. La cuoca, in tuta, sciorina il menu:

"Ciao, io vado a ginnastica. Cuociti una bistecca. L'ha sputata il gatto... vedi tu se è mangiabile"
"Scusa ma... non c'è altro?"
"E... no... cavoli... in effetti... aspetta..."
Testa nel frigo, urla entusiasta: "Si! Che culo! C'è una mozzarella scaduta!!!"

Più spesso non c'è ginnastica. E allora è il mio momento. Faccio manovra in tinello e scarico tutti i miei pensieri, di lavoro e di filosofia spiccia. È uno dei momenti più alti della mia giornata. Durante lo scarico non sarebbe ammessa replica, ma i parenti strettissimi di cui sopra non resistono e commentano sempre.

Parlo di evoluzione
Mimmo, fissandole i capelli: "Mamma, ma tu eri una scimmia?"

Mimmo: "Io da grande non voglio essere un uomo primitivo. Non mi piace mangiare cinghiale"

Parlo di Steve Jobs
"... insomma bisogna sempre pensare con la propria testa"
Edo: "Mi viene da piangere. Mi sembra una minaccia"

Parlo della mente umana
Mimmo descrive la sua: "Sai che si possono avere 20 pensieri alla volta? Attacchi i fumetti un po' davanti, un po' dietro così cich, cich, cich... e poi li puoi pensare. A me ne stanno 20"

Parlo della Coca-Cola
Edo: "Non mi piace la Coca-Cola"
(Come "mbè"? Edo ha 7 anni!!!)

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