lunedì 28 gennaio 2019

Nel futuro


“Volevo darti un follow-up sul semi-open brief delle shop guidelines …”

Smetto di leggere il testo dell’email del mio collega. Tolgo gli occhiali chè, non si sa perché, per immaginare il futuro gli occhiali si tolgono sempre. A naso leggero, mi immagino tra 20 anni, sul divano del soggiorno, con un abbigliamento che esporta pallini di lana in tutte le stanze e il gatto più stronzo d’Europa sulle ginocchia.
Immagino mio nipote che mi parla.

Non lo sento. Apro la bocca, incartapecoro la fronte, cedo di lato col corpo e metto la mano a conchetta nell’orecchio. Mi ripete. Niente. Non lo sento.

Mi immagino di ruotare il tronco come un monoblocco di ghisa emettendo lamenti. Prendere dal tavolinetto l’imbuto di corno di cervo, quello vicino alla scacchiera di mogano, quello che uso per amplificare i suoni (no, mai amato la tecnologia io). E mi immagino di infilarlo tremante nel padiglione del mio smisurato orecchio floscio.

Ecco, ora sento:

“Volevo darti un follow-up sul semi-open brief delle shop guidelines…”

Lo sento ma non lo capisco. E così scopro che oggi, io vivo nel futuro.
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