venerdì 25 novembre 2011

32. MIMMO CORNER < simpatia >

"Vado a fare la pipì... puoi controllarmi che la faccia seduto?"
"Ma Mimmo... non puoi controllarti da solo?"
"No perchè qualche volta sono fuori di testa"

Una recente serie di colloqui con insegnati di asilo nido, materne e elementari ha segnato il punto sullo stato mentale dei tre nani che sfamo. Il verdetto m'è piaciuto! Ok, ok... sono disordinatissimi, distratti, permalosi, imbranati, disordinatissimi, annoiati, pigri, fifoni, disordinatissimi... Ma sono simpatici! Per me la simpatia è un valore assoluto. È la base su cui impostare tutto. La qualità umana più flessibile, leggera, magica. Ammalia, convince, innamora, zucchera, smorza, comprende, schermisce, sdrammatizza, olia... se sei simpatico, non esiste "difficilità" che non puoi superare. Quindi vai, Mimmo, facce ride!

Simpatia in cameretta
"I marziani hanno mai visto gli alieni?"

Simpatia in cucina
Mamma: "Stasera c'è coniglio. Vi piace il coniglio?"
"Non so... di solito mangio la volpe"

"Durante la guerra i soldati avevano fame e mangiavano topi, pali, luce, macchine..."

"Esistono i sottaceti?"

Simpatia uscendo di casa
"Piove, non voglio sporcare la mia moda"

"Stamattina papà si è vestito da sindaco"

mercoledì 16 novembre 2011

Weekend e punti di vista

Questo w.e. siamo andati in Toscana. Venti gradi di temperatura. Sembrava estate.
All'altezza di Roncobilaccio, la madre dei miei figli segnala su Waze una postazione della polizia stradale. Un utente ringrazia.

Edo: "Perchè ti ha ringraziato?"
"Perchè l'abbiamo avvertito che c'era la polizia..."
Edo: "... era ricercato?"

Guardo la madre dei miei figli come a dire "oh cazzo...", poi schiaccio l'acceleratore e semino gli sbirri.
L'Appennino a novembre sfoggia fioriture sorprendenti. La madre dei miei figli si emoziona: "Guardate che bello bambini, guardate che colori". Presto ci è chiaro che quello che vediamo noi non è quello che vedono i figli. Mimmo, in particolare, vede cose che noi umani...

"Guarda Edo, una scimmia..."
"Guardaaaa, una manta..."
"A me manca la Sardegna! Con tutti quei mariiii.... quelle baleneeee..."

Arriviamo nel Mugello, a Scarperia. Scopro che si chiama così perchè è "ai piedi" dell'Appennino. Siamo stati geniali a pigliare il toscano come lingua nazionale: ci basta parlare e viene fuori molto della loro intelligenza. Scarperia è segnalato come uno dei più bei borghi d'Italia e quindi sono deluso. È bellissimo, per carità, ma... stiamo parlando della Toscana. Cerco il riassunto storico del paese: la chiesa della piazza centrale va benissimo. Dentro però, la delusione continua... guardo meglio... attraverso la navata centrale... c'è un enorme Cristo dietro l'altare. Ha colori incredibili che trasformano il legno di cui è fatto in carne viva. Carne morente. Il Cristo è di Jacopo Sansovino. Capisco che quelle gambe corte, sproporzionate, non sono un errore: sono un indizio. Devo guardarlo dall'alto verso il basso. Quando mi faccio sotto, vedo tutta la tragedia umana nei tagli bianchi dei suoi occhi. Edo ascolta i miei commenti a ruota libera. Forse troppo libera...

"Andiamo via papà, ho paura".

Mangiamo e beviamo troppo cibi molto buoni, tra cui le costole di una meravigliosa cinta. Edo esce perplesso dai bagni del ristorante.

"Perchè tutti i bagni sono per signori in carrozza?"

Dopo avere dormito in un posto magnifico, avere visitato le galline, gli asini, le mucche e i parenti della meravigliosa cinta di cui sopra e dopo lo struscio a San Miniato, carichiamo tutti in macchina. La solita coda a Barberino trasforma il buio in notte, il "che bello" in "che tardi". I bimbi guardano in silenzio e rassegnazione l'ennesimo cartone su un Ipad esausto (che Dio mantenga in gloria eterna Steve Jobs). Mimmo chiude il weekend con una frase che apre a un futuro inquietante:

"La prossima volta andiamo a La Vega così conosco l'amica brasiliana di Edo"

Prego?

giovedì 10 novembre 2011

Ops, sorry













Egregio direttore del Sole24Ore Roberto Napoletano,
Non pensa anche Lei che sia arrivato il momento di stare muti? Contrarre silenziosamente i muscoli delle chiappe si candida ad essere il futuro sport nazionale e non vedo perchè lei non debba praticarlo in tutto il suo splendore. In un momento in cui chiedete alla mia famiglia non di stringere la cinghia, ma di andare in giro in mutande (e pannolino) io penso che onestà, credibilità, coerenza, competenza e "stare muti" siano diventati valori assoluti. Oggi per molti italiani, sarebbe di grande giovamento se gli scienziati dell'economia come Lei che fino a ieri sapevano come andava il mondo e votavano di conseguenza, si infilassero un bel pompelmo in bocca. Le assicuro che è stagione.

Dunque, Egregio direttore, in questa mia pacata missiva Le chiedo uno sforzo e - visto che ci sono- anche un piccolissimo favore. Lo sforzo è di immedesimarsi nella vita della maggioranza degli italiani che sentono la pressione dei mercati internazionali sul culo. Per Lei, è uno sforzo sovrumano, me ne rendo conto, ma basta volare basso e stare muto e vedrà che può farcela.
Il favore invece è una quisquillia: potrebbe ritirare immediatamente dalle edicole di tutta Italia l'ultimo numero del Suo giornale? Non si può sbagliare, è quello con il titolo di merda.

Ossequi


















Ecco un suggerimento di titolo coerente con il pensiero ventennale di Confindustria e in linea con i nuovi tempi.